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Casa Loma Orchestra: la prima cooperativa del jazz

Primo episodio di una progettata serie sui protagonisti meno noti del jazz degli anni Venti e Trenta, l’articolo che state per leggere era rimasto allo stato embrionale, poco più di una serie di appunti che ci aveva inviato anni fa Bruno Schiozzi per discutere il da farsi. La scomparsa di Bruno, storico e importantissimo collaboratore di Musica Jazz, ha poi momentaneamente messo fine al progetto, ma ci è sembrato giusto portarne a compimento almeno la prima puntata. Magari andremo avanti, chissà. [LC] Nella prima metà degli anni Trenta, la Casa Loma Orchestra fu la più popolare dance band degli Stati Uniti. Addirittura un gigante come Coleman Hawkins si spinse – lo riporta il suo biografo John Chilton – a dichiararla «my favorite band». E, secondo il trombettista e studioso Richard Sudhalter, «in quegli anni nessuna orchestra suscitava più dibattiti, più ammirazione e imitazione (…) Nessuna orchestra, bianca o nera che […]

Frank Zappa: elogio di un bel niente

Quando Frank Zappa ci lasciò, nel dicembre 1993, il suo contatore discografico segnava 62; tanti erano i dischi pubblicati e mantenuti in catalogo dalla...

Il tocco di Paul Buckmaster: Chitinous Ensemble e altre storie

La prima volta che Paul Buckmaster incrociò i Rolling Stones fu il cinque luglio del 1969, ad Hyde Park. Quel giorno a Londra si...

George Russell: i cento anni di un innovatore

Caso del tutto unico nella storia del jazz, George Russell deve la sua notorietà prima di tutto alla paternità di un’opera teorica: The Lydian...
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Tina Turner: gli anni del Blues

Fu nel corso degli Anni Ruggenti, il frenetico e rivoluzionario decennio che precedette l’avvento della Grande Crisi, che l’America per la prima volta subì...

Miles Davis. Lei: “Ti amo, ti amo, dobbiamo farlo…”

Parigi 1957, novembre inoltrato. Le riprese di Ascensore per il patibolo sono terminate da due settimane circa. In piena post-produzione, il regista debuttante Louis...

Alice Coltrane: lo Spiritual Jazz

Nel suo Ugly Beauty, il critico inglese Phil Freeman ci offre un panorama abbastanza esaustivo della scena jazz internazionale degli ultimi decenni, anche se...

Betty Davis Mabry: molto più che la musa di Miles

«…Avevo incontrato una cantante giovane e bella che si chiamava Betty Mabry, la cui foto è sulla copertina di “Filles de Kilimanjaro”. Avevo fatto...
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Townships: Sulle vie della musica, della grazia e dell’orrore

Khulu, Monthy e io bevevamo allo shebeen di Shirley Scott. Era il nome che davano alle birrerie dove si suonava solo jazz. Era una...

Le Origini del Bop

In cerca di un modo nuovo di scrivere le proprie irrequietezze, Jack Kerouac era stato illuminato dall’improvvisazione bop: ritmata, fluida e soprattutto spontanea. Ma...

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