Tina Turner: gli anni del Blues

In tanti decenni di carriera la celebre cantante appena scomparsa è stata dapprima beniamina della gente del ghetto, quindi artefice dell’avvicinamento tra estetica popolare nera e bianca e idolo della generazione di Woodstock, infine diva senza più aggettivi. Si tratta di un caso pressoché unico e irripetibile.

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Fu nel corso degli Anni Ruggenti, il frenetico e rivoluzionario decennio che precedette l’avvento della Grande Crisi, che l’America per la prima volta subì il fascino delle sue voci femminili nere. Poderose, tonanti donne del blues, come l’Imperatrice Bessie Smith, e più sofisticate e versatili interpreti di canzoni, come Ethel Waters, uscirono allora dai confini dello spettacolo nero per imporsi all’attenzione di un pubblico vasto e generico, che scopriva nel loro canto e nel loro modo schietto di presentarsi sul palcoscenico un’inedita combinazione di sensualità, drammaticità, umorismo, e autentica grazia e inventiva musicale. Altre, come Josephine Baker da Harlem e Alberta Hunter da Chicago, esportarono presto questa magia espressiva a Parigi e a Londra: agli occhi del pubblico europeo anche un elemento esotico veniva ad aggiungersi al loro charme. Sin da quegli anni Venti le cantanti popolari nere – assai più delle loro controparti maschili – hanno continuato a incantare […]

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