Marco Colonna «Bushido»

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AUTORE

Marco Colonna

TITOLO DEL DISCO

«Bushido»

ETICHETTA

Setola di Maiale / Fonterossa / Amirani


Sull’importanza di Colonna per l’attuale quadro della musica creativa italiana ci si è già dilungati su queste pagine (e in tempi non sospetti), tentando di descrivere l’inesauribile vitalità dell’artista, nelle molte forme che essa assume, ivi inclusa, con forza espressiva e significante tutt’altro che secondaria, quella della performances in solo. Sia perciò consentita l’elisione di rituali e formule di riepilogo, che suonerebbero come semplici fumisterie, atteso che il fenomeno-Colonna forma oggi oggetto di giusta cronaca. Il presente album, tuttavia, ne conferma la proiezione verso un fare febbrile, di encomiabile coerenza, che inizia a porsi al centro di processi di agglutinazione culturale che ne evidenziano la grande maturità e trascendono la dimensione puramente personale. Il ritorno al sax baritono viene celebrato attraverso la donazione di dieci autori, sodali, quasi compagni d’armi in un’ideale battaglia culturale (Massaro, Bolognesi, Colombo Taccani, Lenoci, De Mattia, Cesselli, Del Piano, D’Amico, Incontrera e Colombo). I dieci bozzetti sono interpolati, cuciti e ridotti a unità dalla suite eponima in otto parti, opera di Colonna. Un libriccino riporta le liriche scolpite del poeta Alberto Masala, stabilmente coinvolto da Colonna in readings di grande pregnanza. Né può sfuggire la circostanza della concomitante produzione dell’opera per effetto di una precisa confluenza di intenti fra le tre maggiori realtà della musica italiana di libera improvvisazione e i rispettivi titolari, non casualmente tutti già artisticamente legatisi al solista (Stefano Giust, Silvia Bolognesi e Gianni Mimmo). Il progetto è assolutamente centrale, e si fa baricentro tra visioni artistiche diverse e polisemiche, tra diverse generazioni di musicisti-compositori-improvvisatori, tuttavia riportate in forma unitaria come in un bilanciato dialogo. Questa è la prima dirompente ragione, prettamente culturale, che impone l’album come un oggetto unico. Le altre, più propriamente artistiche, o legate allo sviluppo di un linguaggio e di una tecnica funzionale, sono, come detto, già ampiamente storicizzate. Ma l’opera potrà essere occasione di disvelamento per chi ancora (colpevolmente) le ignori.

Cerini

[da Musica Jazz, novembre 2017]


DISTRIBUTORE

FORMAZIONE

Marco Colonna.

DATA REGISTRAZIONE