La rigorosa esplorazione di Barry Guy

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Peter Evans & Barry Guy - Syllogistic Moments

Peter Evans & Barry Guy «Syllogistic Moments» Maya Recordings, maya-recordings.com

Prosegue inarrestabile la rigorosa esplorazione di Guy sulle fonti sonore e le loro risorse recondite, nonché su modalità improvvisative svincolate da palesi riferimenti storici. Registrato dal vivo nel novembre 2016 a Zurigo nell’ambito del festival Hörmal!, il duo con Evans si dipana all’insegna di un’informalità che – pur ricollegandosi in qualche misura alla poetica degli improvvisatori europei degli anni Settanta – è affrontata mediante l’analisi di una vasta gamma timbrica. Fasi aleatorie e parossistiche, giocate su registri estremi, si alternano a passaggi più meditati in cui i musicisti si concentrano sull’indagine di singoli nuclei e sulla loro dilatazione. Guy ricorre a pizzicato violenti, arcate stridenti ed efficaci glissando, cui il trombettista contrappone – a seconda dei casi – un soffiato belluino, suoni stoppati nel bocchino, gorgoglii e sequenze crepitanti, con sporadico uso della sordina mute e occasionali richiami a Don Cherry e Lester Bowie.

Ramón López & Barry Guy «Sidereus Nuncius: The Starry Messenger» Maya Recordings

Ramón López & Barry Guy «Sidereus Nuncius: The Starry Messenger» Maya Recordings, maya-recordings.com

Il duo con López è invece stato inciso in studio a Parigi nel novembre 2017. Con il batterista spagnolo Guy dà vita a una dialettica serrata, telepatica, basata su sottigliezze timbriche e sulla meticolosa aggregazione di (micro)cellule. Sia che percuota le corde con bacchette od opti per arcate cupe e ronzanti, è sempre Guy a menare la danza con discrezione. Per parte sua López agisce intelligentemente per sottrazione, privilegiando il colore e le sfumature timbriche, come dimostra anche il sapiente utilizzo delle tabla in Interface. Il versante classico dell’attività di Guy emerge dalle arcate di gusto rinascimentale (con Monteverdi e Palestrina come credibili riferimenti) di Extraterrestrial, che López contrasta con rapide figurazioni. L’inclinazione per una poetica spartana, laconica ma esauriente al tempo stesso, trova la sublimazione nella frammentazione di Particle Waves e Time Loop, nonché nei segmenti rarefatti – disegnati con l’arco e poi seguiti da pizzicato in staccato – di Occam’s Razor e Sigma Orionis.

Boddi

[da Musica Jazz, settembre 2019]