Il 2024 ha visto la pubblicazione di due eccellenti dischi di questa formazione che vede l’ottantacinquenne Trevor Watts al sassofono alto ed al soprano, Jamie Harris alle percussioni e Veryan Weston al sintetizzatore. Inoltre lo avevamo ascoltato a Londra lo scorso agosto ricavandone una grande impressione per le atmosfere infuocate e la grande energia espressa. Ebbene siamo in presenza di un gruppo a dire poco camaleontico, che sa interpretare un medesimo repertorio in maniera molto diversa a seconda della location e della interazione che si stabilisce con il pubblico.

All’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano di Piacenza si è assistito ad un concerto giocato nelle prime fasi sulla pura eleganza, con i tre a giocare sul loro rodatissimo interplay ma richiamando con sapienza quel sentimento di musica globale del quale sono pervasi. Cosi tra il pubblico estasiato dopo la performance abbiamo ascoltato in maniera diffusa le sensazioni di richiami diversissimi: dal rock progressivo, alla musica brasiliana e africana. Segno evidente che questa formazione riesce a far riemergere dal singolo spettatore emozioni legate a musiche della giovinezza o cui si sentono particolarmente legati. E la parola emozione era quella più ricorrente dopo il concerto.

Sound of Niche
Molta musica moderna è alla ricerca di combinazioni inesplorate ma spesso fallisce nello stabilire un ponte emozionale con lo spettatore. Qua viceversa l’Eternal Triangle è riuscito nella impresa di scatenare applausi a scena aperta e soprattutto mettere tutti d’accordo sulla forza evocativa della musica espressa.

Del resto pensiamo che anche per questi musicisti ogni concerto sia un viaggio, una emozione da vivere con il pubblico, tanto da abbracciarsi tra di loro alla fine della esibizione. Tutt’altro che routine.

Nella parte centrale del concerto Veryan Weston ha aperto spazi sonori di inusitata grandezza, veri oceani di colore nei quali l’inossidabile Trevor Watts ha potuto tuffarsi con assoli ora energici ed ora trattenuti, ma sempre molto preganti ed espressivi, mentre i bongos di Jamie Harris evocavano palpitanti musiche etniche ma anche primitivi sapori ancestrali. Weston poi è stato davvero straordinario. Era dai tempi di Joe Zawinul che non assistevamo al dispiegarsi di simili utilizzi ritmici ed armonici del sintetizzatore.

Inizio quindi con il botto per questa tournée italiana, che sicuramente non passerà inosservata. Eternal Triangle nella sua estrema coesione è uno dei gruppi più creativi e coinvolgenti della scena Europea. Ascolto estremamente raccomandato.

Giancarlo Spezia
Foto Francesco Spezia