AUTORE
Yellowjackets & Wrd Big Band
TITOLO DEL DISCO
«Jackets XL»
ETICHETTA
Mack Avenue
E’ da circa quarant’anni che questo combo detta legge nella fusion, con al seguito ben venticinque album (compreso questo). Nel corso del tempo diversi – e ben noti – musicisti si sono avvicendati, dando nuovi stimoli e nuove prospettive musicali e partecipando alla consacrazione dell’ensemble, pluripremiato ai Grammy Award. Di bello c’è che mai e poi mai hanno annoiato: hanno sempre detto qualcosa di nuovo e, in molti casi, fulminante. Oggi lo fanno rovistando nel loro ricco carniere musicale e spolverandolo con vigore e gioiosità, annettendo al loro vigoroso sound la big band di Colonia, tra le più blasonate orchestre jazz d’Europa. D’altro canto, Mintzer ha un bagaglio a dir poco sostanzioso di esperienze con le orchestre e i suoi raffinati arrangiamenti spadroneggiano nel settore. Il quartetto si amalgama subito con il wall of sound dell’orchestra e macina swing che è un piacere già con Downtown, dove le sonorità elettriche si lasciano mollemente abbracciare dal flusso incessante della big band, prima di cedere lo scettro a Mintzer, che sfodera un assolo senza se e senza ma. L’incipit di Dewey è come te lo aspetti, con il groove che gigioneggia sin dalle prime battute, mentre pian pianino si fa strada l’orchestrazione che rintuzza le note sintetizzate di Ferrante. Stesso discorso per Mile High, che entra con il suo passo dinoccolato, con il tenore di Mintzer che rende il tessuto crepuscolare, prima di illuminarsi nella dizione scoppiettante dell’orchestra. Sfilano i brani e la sinergia tra i due ensemble cresce, seppur il quartetto si ritaglia lo spazio (giusto) in proscenio, declinando il proprio verbo come meglio non potrebbe. E così, arriva The Red Sea, che si accomoda perfettamente nel salotto buono dell’orchestra, pur mantenendo la propria energia jazz-rock; e l’assolo di Ferrante è magistrale nel sapere cogliere i controtempi. Even Song è tanto rock, quanto blues e l’orchestra segue il passo, senza provare a sottrarre nulla. Gli Yellowjackets hanno segnato la strada a tanti grandi fenomeni della fusion. One Day è uscita fresca fresca dalla penna di Ferrante, tanto per sottolineare come non si viva solo di ricordi; e fa coppia con i tempi medi di Tokyo Tale, una poesia dalle ricche sovrapposizioni armoniche. Lo swing implicito, la forza del blues di Revelation chiude un disco che sciorina dieci brani tutti da primo premio, che confermano l’eccellente stato di salute del quartetto e la prorompente forza dell’orchestra tedesca.
Ayroldi
Pubblicata sul numero di gennaio 2021 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
erasedtapes.com
FORMAZIONE
Bob Mintzer (ten.), Russell Ferrante (p.), Dane Anderson (b. el.), Will Kennedy (batt.), Wrd Big Band
DATA REGISTRAZIONE
Loc. e data scon.