Tigran Hamasyan «The Call Within»

- Advertisement -
AUTORE Tigran Hamasyan

TITOLO DEL DISCO

«The Call Whitin» ETICHETTA Nonesuch Records
Tigran è un musicista che sa sorprendere. Non solo perché i suoi lavori sono la voce di universi musicali sempre diversi, ma anche perché le sue doti di compositore, pianista (e qui anche di cantante) hanno un ampio raggio d’azione. Ciò a cui tiene fede è quell’appartenenza alla sua terra, alla sua tradizione. Levitation 21, a cui spetta il compito di aprire l’album, è una scossa elettrica: una sorta di elettroshock per le orecchie e la mente. L’altalena tra un roccioso percorso sonoro e la calma, la quiete, tenuta sempre sul filo dal tocco vigoroso e rapido di Tigran e dall’incessante macchina ritmica di Hnatek, fa da apripista a Our Film con una melodia avvolgente, sostenuta da leggeri finimenti elettronici e rapidi scatti armonico-ritmici imbastiti da Marien e corroborati dal violoncello di Manukyan. Il musicista armeno è tempestoso, ingoia voracemente le note, disegni accordi melanconici subito rinforzati da tunnel di acciaio ritmico, così in Ara Resurrected e in The Space Of Your Exitence, con i piatti di Hnatek che scandiscono il tempo inesorabilmente. Ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo con Tigran: ecco che arriva il passo felpato da felino di The Dream Voyager, che si tuffa in una fusion personalizzata dalle sonorità asiatiche; così anche la dolcezza dell’armonia pennellata nella breve At A Post-Historic Seashore e nel lirismo trionfale di Old Maps, arricchita dal coro dei ragazzini di Gyumri; lirismo che torna prepotente nella potenza espressiva di Newly Weeds, dove le voci fanno la differenza. La polposa elettronica di Vortex è arricchita dal forbito linguaggio chitarristico di Abasi, mentre Tigran evoca la circolarità della tradizione armena. New Maps chiude il cerchio, con l’energica esecuzione in trio, di un album che rivela tutta la ricerca musicale e sonora di Tigran Hamasyan. Alceste Ayroldi

DISTRIBUTORE

Warner FORMAZIONE
Formaz. complessiva: Tigran Hamasyan (p., voc., synth., elettronica, tast.), Tosin Abasi (chit.), Artyom Manukyan (cello), Evan Marien (b. el.), Arthur Hnatek (batt.), Areni Agbabian, Beth Wood, Steve Wood (voc.), Art School Children’s Choir from Gyumri. DATA REGISTRAZIONE
Los Angeles dal 21 al 25-9-19
- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

Intervista a Stefano Bollani

Il pianista suonerà in duo con Trilok Gurtu per il Venezia Jazz Festival il 25 giugno. Di seguito un estratto dell’intervista che sarà pubblicata prossimamente sulla rivista Musica Jazz.

Intervista a Adi Oasis

Al secolo Adeline Michèle Pétricien, la cantante, bassista, produttrice franco-caraibica sarà in concerto a Reggio Emilia il 14 luglio per la rassegna Mundus, curata da Ater Fondazione. Parliamo con lei del suo ultimo lavoro «Lotus Glow» e di tanto altro.

Fano Jazz by The Sea 2025

Trentatreesima edizione del festival marchigiano, che si terrà dal 25 al 31 luglio.