Simon Moullier «Countdown»

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AUTORE

Simon Moullier

TITOLO DEL DISCO

«Countdown»

ETICHETTA

Fresh Sound New Talent


Passa dalla Francia la nuova frontiera del vibrafono. Al pari di Joel Ross – il giovane e brillante collega di Chicago di cui abbiamo spesso riferito su Musica Jazz – Simon Moullier non ha che un paio di album alle spalle. Eppure già si parla di questo ragazzo di Nantes come di una rising star dello strumento: «È il miglior vibrafonista che abbia mai ascoltato», ha detto Quincy Jones. Le coincidenze non finiscono qui. Perché anche Simon vive a Brooklyn come l’amico americano e, come lui, cita tra i propri punti di riferimento Milt Jackson (ma pure Lionel Hampton, Bobby Hutcherson e Gary Burton: e alla lista noi aggiungeremo anche Teddy Charles). Fine delle analogie, però. Mentre nella musica di Ross si percepisce forte la radice black, in quella di Moullier vengono fuori immediatamente gli studi di percussione classica. Certo, poi il musicista si è avvicinato al jazz iscrivendosi al bostoniano Berklee College of Music e quindi ha conseguito un master al Thelonious Monk Institute, dove ha trovato un mentore in Herbie Hancock. E tuttavia la matrice eurocolta della sua estetica si avverte distinta anche nei dieci pezzi di «Countdown». Se nel cd di debutto «Spirit Song» Moullier proponeva una serie di composizioni originali, qui opta per gli standard. E lo fa partendo da uno dei brani-manifesto di John Coltrane, quello che dà il titolo al lavoro. Sfida impossibile a priori, vista la difficoltà di tradurre sul vibrafono l’eloquio del tenore di Trane. Ma Moullier gioca di finezza, scomponendo e ricomponendo la trama del pezzo, improvvisando e girandoci intorno con maestria e gusto strutturalista. Fondamentale in questo cimento, la scelta di un trio pianoless (e perciò privo di centro tonale) con il nostro Luca Alemanno al contrabbasso e il fantasioso batterista sudcoreano Jongkuk «J.K» Kim. La strategia si rivela vincente anche quando il gruppo affronta Monk (da applauso la ripresa di Work, con intermezzo minimalista che cita Six Marimbas di Steve Reich), si distende su Cole Porter (I Concentrate On You diventa una morbida bossa nova) o vola con leggiadria sul Bill Evans di Turn Out The Stars (e qui la lezione di Gary Burton appare manifesta). Insomma, siamo di fronte a un gran disco e a un giovane artista di cui sentiremo parlare parecchio.
Franchi

Pubblicata sul numero di agosto 2021 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

IRD

FORMAZIONE

Simon Moullier (vib.), Luca Alemanno (cb.), Jongkuk «J.K» Kim (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Los Angeles, novembre 2017; New York, maggio 2020.