Pat Metheny «Road To The Sun»

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AUTORE

Pat Metheny

TITOLO DEL DISCO

«Road To The Sun»

ETICHETTA

Modern Recordings-BMG


Che è successo a Pat Metheny? In molti frulla in testa l’idea che vi sia stato un cambio di marcia epocale nella musica del chitarrista del Missouri. Qui c’è solo una cosa da rilevare: Metheny non ha l’abitudine a cristallizzare la personale percezione della musica, al contrario di tanti altri. Un’altra novità è che Metheny fa suonare ad altri la propria musica, ritagliandosi un piccolo spazio nell’interpretazione – da brividi – di Für Alina immaginifica, emozionante composizione a firma di Arvo Pärt che, nelle quarantadue corde della ben nota Pikasso guitar diventa pura poesia. C’è un avvicinamento alla musica classica contemporanea cameristica? Una tale visione potrà essere condivisa se si tiene conto che agiscono solo le chitarre: prima, in solitaria esposizione, quella di Jason Vieaux che esegue i quattro movimenti di Four Paths Of Lights. E se il primo movimento è agitato e la melodia la si scorge tra le righe, il secondo è in perfetto stile à la Metheny, con la linea melodica che svetta e accarezza. Mentre il terzo non può non portare alla mente dell’ascoltatore attento le solitarie cavalcate del Nostro durante i concerti-maratona. Il quarto movimento è impregnato di lirismo, abbraccia il minimalismo più concreto e gli insegnamenti dei grandi compositori della chitarra. La seconda sezione Road To The Sun si divide in sei movimenti affidati allo strepitoso Los Angeles Guitar 4tet, che riesce a creare una sinergia elegiaca tra le corde e la musica. C’è sempre un attenzione verso le armonizzazioni, curate in modo ineccepibile, sia negli andamenti più vigorosi, tanto quanto in quelli addomesticati a una liricità rinascimentale, come nel primo movimento. Ma, a tenere la memoria viva, Metheny ci aveva già abituato a certe soluzioni. E se nel secondo movimento – e così anche nel quarto – vi sono delle impercettibili variazioni attinte al sentimento classico, la prosa del compositore statunitense emerge a chiare lettere e più fulgida che mai, così come era vigorosa nel PMG. Le corde del quartetto di Los Angeles intonano alla perfezione ogni variazione ritmico-armonica che Metheny ha costruito, interpretandone pienamente il sentimento. Per rispondere alla domanda iniziale: è musica classica contemporanea? E’ musica da camera? La risposta spetta darla a chi avrà l’accortezza di ascoltare – più di una volta, però – questo disco. E se la presenza in scaletta di Für Alina può far pensare a un cambio di direzione radicale, si dimentica che il Nostro aveva già affrontato Steve Reich in precedenza. Per chi scrive, Pat Metheny ha restituito all’arte, alla musica un concetto che sembrava perso: la creatività. E lo ha fatto disegnando una tavolozza di colori musicali così ampia da perdersi nella notte dei tempi e annientare del tutto le noiose barriere.
Alceste Ayroldi


DISTRIBUTORE

Warner

FORMAZIONE

Pat Metheny, Jason Vieaux, The Los Angeles Guitar 4tet: John Dearman, Matthew Greif, William Kanegiser, Scott Tennant (chit.).

DATA REGISTRAZIONE

Los Angeles, data scon.

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