AUTORE
Wajdi Rihai Trio
TITOLO DEL DISCO
«Essia»
ETICHETTA
Fresh Sound New Talent
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Da Tunisi a Bruxelles, andata e ritorno. È l’itinerario geografico, culturale e sonoro di Wajdi Riahi. Specializzato in musica araba, oggi il pianista nordafricano ha eletto a sua residenza la capitale belga. E proprio qui ha trovato i colleghi giusti, in grado di dare corpo al suo progetto di fusione tra linguaggi e stili diversi: i francesi Basile Rahola e Pierre Hurty. Nasce da questi presupposti il trio che si ascolta negli undici brani di «Essia», secondo progetto del giovane musicista (ha ventinove anni) dopo l’esordio nel 2022 con «Mhamdeya», sempre per la Fresh Sound New Talent. Se però il debutto era all’insegna della nostalgia (il titolo alludeva infatti a Mohammedia, la città tunisina), qui sono protagoniste di un incontro- scontro le radici arabe e l’amore per l’improvvisazione, visto che Riahi conosce bene tanto le musiche Gnawa e Stambeli quanto il lessico bop (ha studiato con il compianto Barry Harris e quindi con il pianista belga Eric Legnini). Nei vari episodi del disco – dove il leader si divide tra strumento acustico e il Fender Rhodes e canta alla maniera del müezzin, ennesimo omaggio al proprio universo di provenienza – i due differenti linguaggi si avvicinano e si respingono, per poi ritrovarsi e tentare di addivenire a una sintesi. In sintonia con la sua formazione, Riahi privilegia l’approccio scuro, percussivo e ipnotico al piano, collocandosi al crocevia tra il McCoy Tyner di «Sahara» e di «Extensions» e l’estetica «Afro» di Randy Weston. E sia Hurty, un drummer che usa la batteria con gusto e delicatezza, sia Rahola, la cui sonorità profonda al contrabbasso ricorda quella di Charlie Haden (per esempio in Inel Blues), lo assecondano ottimamente. Il risultato è interessante e Riahi ha tutte le carte in regola per crescere.
Ivo Franchi
DISTRIBUTORE
IRD
FORMAZIONE
Wajdi Riahi (p., p. el., voc.), Basile Rahola (cb., voc), Pierre Hurty (batt., voc.).
DATA REGISTRAZIONE
Pernes-Les-Fontaines, 19 e 20-6-2023.