Mark Lettieri « Deep: The Baritone Sessions Vol. 2 »

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AUTORE

Mark Lettieri

TITOLO DEL DISCO

«Deep: The Baritone Sessions Vol. 2»

ETICHETTA

Leopard


Vista la mole di musicisti – e strumenti – qui impegnati nei dieci brani in scaletta, non ci si può aspettare altro che una botta in testa! Una di quelle che ti fanno tornare a galla subito, di quelle che resusciterebbero anche i morti. E non ci si può aspettare che il suono della chitarra baritona, apparentemente protagonista, sia quello che la tradizione ci consegna. Ma neanche che Lettieri ne abbia cambiato la destinazione, l’abbia ornata di abiti ultramoderni lasciando che si amalgami a un sound che scuote anche le mura di Gerico. Vero è che ci lascia un piccolo memoir del suono primigenio della baritona nei secondi finali di Red Dwarf, ma solo dopo aver inchiodato tutti con un groove dirompente, con un funk dal metronomo accelerato che s’ascoltava negli anni Settanta, con tanto di ostinato melodico strappato. E se il ritmo non accenna a diluirsi, la costruzione dei brani si fa sempre più camaleonte: il funk di Magnetar si intinge di soul acidificato dal piano elettrico, mentre il tutto diventa più roccioso in Pulsar, trascinandoci verso i ricordi della New Wave degli anni Ottanta, quella più torrida grazie anche alle corde elettriche acuminate della chitarra ora imbracciata dal leader. Il concept-album di Lettieri, interamente dedicato allo spazio, prosegue con Tidal Tail con quel groove da motivetto che riluce di anni Ottanta danzerecci e spensierati, illuminato da geniali colpi di scena fusion. Star Catchers, funkeggia sotto i colpi di maglio di uno degli ospiti di eccezione: l’ex Toto Steve Lukather. Non c’è un attimo di tregua e si arriva alla spinta nello spazio agogico di Blue Straggler, che fluttua tra rimbalzi del basso elettrico, la steel guitar e un roccioso post-country di fondo. Lo stesso effetto genera Nebulae dal sapore rock-blues – grazie all’armonica di Yonnet e squarci di tessiture new wave anni Ottanta. Supernova è rock dalla testa ai piedi, ma sempre attenta al giro funky e ancien regime per l’uso dei sintetizzatori. Il country-rock, dannatamente texano, di Sublight ci restituisce il suono natio della chitarra baritona.
Ayroldi


DISTRIBUTORE

Leopard

FORMAZIONE

Formaz. complessiva: Philip Lassiter (tr.), Sam Greenfield, Keith Anderson (ten.), Doug DeHays (bar.), Kristian Persson (trne), Frédéric Yonnet (armonica), Shaun Martin (p. el., synth.), Bobby Sparks II (org., synth., Justin Stanton (synth.), Mark Lettieri, Steve Lukather (chit.), Travis Toy (steel chit.), Daric Bennett, Wes Stephenson, Braylon Lacy (b. el.), Jason JT Thomas, Robert Sput Searight (batt.), Adam Deitch, Nate Smith, TaRon Lockett (batt., perc.), Jacob Collier (voc.).

DATA REGISTRAZIONE

Loc. e data scon.