Maria Pia De Vito «Dreamers»

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AUTORE

Maria Pia De Vito

TITOLO DEL DISCO

«Dreamers»

ETICHETTA

Via Veneto – Jando Music


Chiama a raccolta tutti i suoi amati sognatori Maria Pia De Vito, privilegiando – tra i nove brani in scaletta – la sua beloved Joni Mitchell. E lo fa non riempendo di lascivo jazz e swing le canzoni (come s’abusa di questi tempi), ma lasciando alla musica fare il suo gioco. La terna dei fidati musicisti con i quali condivide un progetto già da qualche anno – e finalmente concretizzatosi anche in un disco – è al pari suo: tre sognatori che hanno alle spalle un inossidabile bagaglio musicale. Ciò che si comprende fin da subito è che l’artista partenopea si è divertita moltissimo; si è divertita a mettere insieme alcuni eroi degli anni Sessanta e Settanta (che ancora oggi fanno la differenza nell’ambito della vera musica), ognuno con il suo sogno limpido o proibito. C’è un filo rosso, che è quello della pace, del dire no alla guerra e agli abusi politici, tant’è che si parte con Paul Simon nell’orwelliana Pigs, Sheep and Wolves, che nelle mani della De Vito diventa ancor più espressiva nel suo magistrale cantato-parlato, con tanto di interpretazione attoriale. Lo stesso tema ricade nelle immaginifiche note di The Lee Shore di David Crosby, che la cantante ridisegna con la complicità di Mazzariello, capace di drappeggiare ogni singola nota, incalzato dal puntuale e luminoso periodare di Pietropaoli. La chitarra di Cecchetto, qui ospite, cesella e sottolinea la luminosa vocalità della leader. Ed è questa che conduce verso meandri musicali purtroppo dimenticati. Come nel caso del Bob Dylan di Simple Twist Of Tate (1975), che ben si presta ad amalgamarsi con il jazz più moderno e narrativo padroneggiato dal trio. Torna Paul Simon con la dolcissima Questions For The Angels; non si sorprendano gli ascoltatori: è sempre la De Vito a cantare, con i registri alti e in agilità, intonando perfettamente il forte impatto del testo del brano. Arriva quindi la terna di brani della Mitchell. L’apertura spetta a Be Cool, con una ritmica sobbalzante e il ritmo ottimamente controllato da Paternesi; segue la bellezza armonico-melodica di Chinese Cafè che sottolinea ancora una volta l’estensione e la flessibilità della voce della De Vito e che ci riserva una sorpresina: all’interno fiorisce la citazione di Unchained Melody (dal film Ghost). La terna si chiude con la sostanziosa – dal punto di vista degli spunti armonico-ritmici – Carey. Si ripresenta Bob Dylan con Time They Are A-Changing: svuotato dal folclore musicale e lumeggiato di Africa. Si chiude con un’altra perla interpretativa: Rainbow Sleeves di Tom Waits (con Rickie Lee Jones), che s’addomestica in un sogno. Maria Pia De Vito non frena mai un attimo: ogni suo lavoro è un forte messaggio da ogni punto di vista, anche nei confronti dei più sordi.
Alceste Ayroldi


DISTRIBUTORE

Ird

FORMAZIONE

Maria Pia De Vito (voc.), Julian Oliver Mazzariello (p.), Enzo Pietropaoli (cb.), Alessandro Paternesi (batt); osp.: Roberto Cecchetto (chit.).

DATA REGISTRAZIONE

Loc. e data scon.