AUTORE
Jan Lundgren
TITOLO DEL DISCO
«Into the Night»
ETICHETTA
Act Music
Ci doveva essere un batterista in questo trio (il nome non è stato reso noto), ma a causa della pandemia la sua presenza a Ystad è stata annullata. In fretta e furia, Lundgren ha dovuto ridisegnare l’idea di trio: drumless. Si è affacciato il nome di Emile Parisien, fiatista francese le cui doti sono ben note in casa Act e in buona parte d’Europa. Bisognava riscrivere tutto, ma la magia dell’incontro e la già buona reciproca conoscenza hanno fatto sì che venisse fuori un concerto memorabile, fatto di alchimie musicali, di interplay e di bellezza sonora. Si fa fatica, in realtà, a immaginare la presenza di una batteria in questo sodalizio, perché non se ne sente il bisogno; perché le musiche dipinte dal pianista svedese s’acconciano perfettamente al soprano di Parisien, così come alle linee di basso pennellate da Danielsson. Certo è che la scaletta dei brani sarà stata cambiata, visto che oltre a tre composizioni del leader, troviamo un traditional – Glädjens Blomster – magistralmente arrangiato da Lundgren, che esalta le doti del sopranista, la cui musica è carica di lirismo trattenuto. E se l’overture è apocrifa, Asta reca il sigillo del contrabbassista svedese (brano attinto da «Libera me»), che dà risalto alle sfumature e alla dolcezza pianistica di Lundgren, che contrappunta l’incedere melodico di Parisien. E’ il momento di Parisien compositore con Préambule, che s’affaccia con il solo di Danielsson, con le note ben distinte e rotonde, prima di dare luce a una composizione intensa, complessa, che odora di musica classica anche nella struttura portante dove echeggia il sinfonismo. Le note pesate e pensose di I Do sono appannaggio di Lundgren, che fa della melodia carezzevole (mai stucchevole) il suo piatto forte. Schubertauster reca la firma di un amico, accasato anche lui nella scuderia di Siggi Loch: Vincent Peirani. E il fare tempestoso del fisarmonicista francese (spesso in coppia con Parisien) si accomoda splendidamente nella rivisitazione per questo trio, illuminata da una coralità entusiasmante e dal crescendo trascinante. Torna Lundgren compositore in A Dog Named Jazze, brano che lascia indietro il sound scandinavo per avvicinarsi al mainstream di marca statunitense. Non poteva non evocare colori vespertini, cieli stellati, Into The Night, sempre di Lundgren, con Parisien che gioca con il suo fraseggio insinuante tra swing e rigore d’altri tempi. Si chiude con un atto di pura poesia musicale (Ystad), dedicato al festival e alla città ospitante, argomentato da Lars Danielsson. E la bellezza qui è di casa.
Ayroldi
Pubblicata sul numero di ottobre 2021 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
Egea
FORMAZIONE
Emile Parisien (sop.), Jan Lundgren (p.), Lars Danielsson (cb.).
DATA REGISTRAZIONE
Ystad, 1-8-2020.