JAN BANG «Reading the Air»

- Advertisement -

AUTORE

Jan Bang

TITOLO DEL DISCO

«Reading the Air»

ETICHETTA

Punkt Editions


Unanimemente considerato un mago della produzione, soprattutto di musica elettronica, Bang potrebbe essere accostato a un’area espressiva latamente «nordica», che richiama alla mente molte produzioni ECM, alle quali talora egli ha partecipato. Infatti, nel carnet delle sue collaborazioni troviamo i nomi di Jon Hassell, Tigran Hamasyan, Nils Petter Molvær, Arve Henriksen, Eivind Aarset, e questa è la musica che rappresenta il suo versante più assimilabile al jazz, anche se naturalmente si tratta di un’approssimazione. Gli altri ambiti produttivi nei quali egli è particolarmente versato sono, oltre all’elettronica già ricordata, quello di un certo dream-pop (e talvolta di una certa dance), né nella sua car[1]riera mancano approdi di carattere più schiettamente sperimenta[1]le, legati al minimalismo e all’ambient music. Non casualmente ha infatti collaborato con David Sylvian (e proprio nelle esperienze più avanzate, nella produzione Samadhisound), al quale lo accomuna una vocalità straordinariamente simile, e con Steve Jansen. È dunque abbastanza chiaro che il fil rouge che raccorda tutta la sua attività è proprio l’elettronica. Non rinnegando queste esperienze, può spiazzare il fatto che in questo album (la cui gestazione è stata molto lunga e che vede la luce anche grazie all’apporto produttivo e autoriale di un compagno di viaggio abituale del leader, com’è Honoré), egli ritorni a una esperienza fortemente legata al canto, dopo i dischi degli esordi (alla fine degli anni Novanta, come «Pop Killer»). La scaletta, pertanto, presenta dieci pezzi, tutti cantati e tutti originali, tranne una stupenda versione di Delia di Harry Belafonte. Bang è affiancato da tre altre vocalists, tra cui Anneli Drecker dei Bel Canto. Le cose, tuttavia, sono fortemente cambiate e le esperienze maturate nel frattempo si sono sedimentate, sicché «Reading the Air» asseconda un mood molto diverso da quello di oltre vent’anni fa. La musica fa di una calda sensualità e di un fatalistico abbandono (alle cose dell’esistenza, anche quelle che vorremmo evitare o nasconderci, come la morte e la mancanza, l’attualità tragica dei migranti e dei profughi e la guerra) la propria cifra caratteristica e, fortunatamente, non porta traccia di algori. Anzi, la profondità della voce di Bang sviluppa una trama narrativa calda e suadente, particolarmente efficace ove si affianca al duduk di Ulaş o (in modo più usuale, stante la lunga frequentazione fra i due) al soffiato granuloso della tromba di Henriksen. Ne discende un coinvolgimento emotivo costante ed estremamente raffinato, ove nulla è corrivo, nell’andamento, pur nell’estrema scioltezza e comunicatività del programma, che in questo senso è «pop», ma portato a un livello di complessità ben superiore alla media. La musica scorre come un fiume fatto di molte correnti diverse (tutte le esperienze di Bang, di cui abbiamo detto) eppure riunite, anche grazie a un apporto estremamente sintonico di ognuno dei musicisti coinvolti; e lo sviluppo è talora irresistibile. Potreste scoprire che il disco è maledettamente difficile da scalzare dalla lista degli ascolti, e per questo ve lo proponiamo con convinzione. Naturalmente è consigliato soprattutto a chi ami una certa produzione di David Sylvian.
Cerini

recensione pubblicata sul numero di marzo 2024 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

punkteditions.bandcamp.com

FORMAZIONE

Arve Henriksen (tr.), Canberk Ulaş (duduk), Jan Bang (p., sint., org., voc.), Erik Honoré (sint.), Eivind Aarset (chit., elettr.), Audun Erlien (b. el.), Anders Engen (batt.), Adam Rudolph (perc.), Anneli Drecker, Simin Tander, Benedikte Kløw Askedalen (voc.).

DATA REGISTRAZIONE

Oslo, 5 e 6-10-14; 23 e 24 -6-21.

- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).