Greg Osby – Florian Arbenz «Reflections of the Eternal Line»

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AUTORE

Greg Osby – Florian Arbenz

TITOLO DEL DISCO

«Reflections of the Eternal Line»

ETICHETTA

Inner Circle


C’entra Stephan Spicher, che qui fa parte anche della copertina e figura a pieno titolo nel trio. Il settantenne pittore di Basilea è la Musa ispiratrice di questo coriaceo lavoro tessuto da Osby e dal batterista Arbenz, noto al pubblico anche per essere uno dei tre dei Vein. C’è una trama che Arbenz disegna ritmicamente con uno spirito percussivo che fa l’occhiolino all’Africa, mentre Osby spacca le note in due, improvvisa, fa da motore spinto dai piatti licenziosamente fragorosi del percussionista svizzero (Wooden Lines). Chant è misteriosamente ancestrale, con l’eco di una campana (il gong balinese coadiuvato dai piatti) che aprono la via alle acute note di Osby, lente e ficcanti. Si fa bopper strozzato, sminuzzato il suono del sassofono in Truth, con Arbenz che contrappunta magnificamente ogni singolo grappolo di note. Profumo di Maghreb, d’Arabia Homenaje con Arbenz che ci porta a passeggio sulle gobbe del cammello, durante l’orazione – pensosa – di Osby. Groove Conductor è, in buona parte appannaggio del percussionista svizzero che sviluppa formule circolari, con una tecnica perfetta, liquefacendo il suono, per poi ricompattarlo nel tonante verbo di Osby. Si torna alle sonorità universali con The Passage Of Light, rimarcate dalla kalimba e dall’acutezze e meditate armonie cesellate da Osby. Please Stand By fa coppia con Truth: sono i due brani firmati dal fiatista statunitense, il resto esce dalla bella firma di Arbenz.
Ayroldi

Pubblicata sul numero di marzo 2021 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

florianarbenz.com/osby

FORMAZIONE

Greg Osby (alto, sop.), Florian Arbenz (batt., perc.).

DATA REGISTRAZIONE

Loc. e data scon.