Frank Woeste «Pocket Rhapsody II»

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AUTORE

Frank Woeste

TITOLO DEL DISCO

«Pocket Rhapsody II»

ETICHETTA

Act


Se già il primo volume di Pocket Rhapsody (nel 2014) aveva colpito nel segno, sparigliando le carte del solito jazz e aprendo anche una nuova porta a quello europeo, il sequel arriva carico di bei regali. Il pianista tedesco fa valere la sua maturità artistica mettendo sul piatto undici composizioni intese e scattanti. E se l’incipit del lavoro – con Clara – è di quelli tipicamente nordeuropei: melodia avvolgente e in evidenza, pianoforte dalle note pensate e pesate, la tromba di Vloeimans che fende l’aria con delicatezza, Parlance già recita un diverso idioma, con Galland che spezza il ritmo nervoso e il Fender Rhodes del leader che sprizza acidificazioni. Il crescendo ritmico-sistolico si profila in Mirage con il coro dei bambini che da l’inizio a una deep house tra elettronica e Galland con Herné che spaccano il capello in quattro, con lo svuotamento del campo ritmico in favore di un morigerato assolo di Khoury. Una breve pausa con la soulful Wintersong, ai confini con l’acid jazz, prima di arrivare all’epica Bold con Vloeimans che si prende la scena con un assolo degno di nota, il coro che rincalza la dose leggendaria, contrappuntato dal sintetizzatore di Woeste che ammorderna il tutto. La trilogia di Tryptique fa ingresso con il movimento lento dettato dalla tromba ariosa di Vloeimans e dalla fuga piegata di Woeste che dà la stura al secondo atto: veemente, gradevolmente ansiogeno, prima di intonare un tema da film anni Settanta. Si chiude il trittico nel modo più onirico che l’energico Woeste potesse concepire; quantomeno nella prima parte, perché la seconda è un’esplosione di suoni ed emozioni corali. Tema ripreso da Noire et blanche, caracollante tra le acidificazioni anni Novanta e la new wave anni Ottanta, ma con l’assolo di Woeste al piano elettrico degno di nota. Clair obscur è un garbato slow, ben costruito anche sul lavoro svolto dai fiati che si intrecciano, dialogano avvolti nel passo felpato costruito dalla sezione ritmica. La leggiadria, anche impressa dal coro dei bambini, del brano eponimo, chiude un album che parla mille dialetti.
Alceste Ayroldi


DISTRIBUTORE

Egea

FORMAZIONE

Eric Vloeimans (tr.), Robinson Khoury (trne), Frank Woeste (p., p. el., synth.), Julien Herné (cb.), Stéphane Galland (batt.), Oscar Woeste (voc.), Chilidren’s Choir Maîtrise des Hauts-de-Seine.

DATA REGISTRAZIONE

Parigi, giugno 2019