AUTORE
Dry Thrust
TITOLO DEL DISCO
«The Less you Sleep»
ETICHETTA
Trost
Pianista navigato, a suo agio sia in contesti di libera improvvisazione (si pensi alle collaborazioni con Franck Gratkowski, Marilyn Crispell ed Evan Parker, per esempio), quanto nella scrittura, avendo composto per ensemble eterogenei, dai trii alle orchestre da camera, Graewe qui fa a meno del suo strumento prediletto destreggiandosi all’organo; una deviazione già operata in occasione del suo disco con la Sonic Fiction Orchestra. Qui si confronta/scontra con la chitarra elettrica di un membro della SFO, Siewert, che per irrobustire il suo fronte sonoro fa ricorso a suoni elettronici dispiegati al fine di creare disturbo e maggior contrasto, mentre il ritmo martellante, sempre trascinante di Kern, batterista già apprezzato in particolare con Ken Vandermark, consente pause relative. Ne è nata musica energica, ad alta tensione, talora memore di lontane esperienze progressive. In particolare viene in mente Keith Emerson alle prese con i rumori estraibili dal suo organo ai tempi dei Nice (la memorabile versione del Rondo brubeckiano in con[1]certo è un progenitore plausibile almeno questa è la sensazione che restituiscono brani come Wet Engine e Casimir Dynamics, dove suono e stridore si avvinghiano e si torcono assieme, frutto di elucubrazioni organistiche, progressioni velocissime della chitarra e sostegno ritmico potente anche se apparentemente disarticolato. In altri momenti l’atmosfera si fa più raccolta, quasi mistica, nella prima parte di Afterburner per esempio, tutta affidata al gioco sui pickup di Siewert e al registro da cerimonia religiosa adottato qui da Graewe. Il brano si sviluppa in seguito accelerando leggermente, sospinto da Kern, deformandosi, quasi fratturandosi. Convulso, quasi incubo da film sci-fi è invece, Vagaries I, mentre Tanzschritte sembra davvero un sogno oscuro di cose inquietanti per citare David Lynch. Ciò che colpisce nel complesso è l’imprevedibilità del percorso che i tre compiono, giungendo sempre a buon fine, tra collisioni, distorsioni e frammentazioni di melodie accennate e presto trasfigurate. Un approccio che viene subito messo in chiaro nell’iniziale Unruh e sviluppato nelle successive improvvisazioni grazie al ricco vocabolario musicale in possesso dei tre. Ripensando alla sopracitata versione emersoniana del Rondo, inoltre, sarebbe interessante verificare la tenuta in concerto del trio. La prova in studio, in ogni caso, li vede promossi a pieni voti.
Fucile
pubblicata sul numero di ottobre 2023 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
trost.at
FORMAZIONE
Georg Graewe (org.), Martin Siewert (chit., elettr.), Dieter Kern (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Vienna, dal 16 al 18-6-20.