AUTORE
Louis Hayes
TITOLO DEL DISCO
«Artform Revisited»
ETICHETTA
Savant
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Louis Hayes, per chi scrive, è legato a un’indimenticabile serata a Bergamo Jazz ’76 in cui il quintetto da lui diretto a quattro mani con Junior Cook e con Woody Shaw solista ospite si avvicendò al quartetto Konitz/Marsh, al trio di Sam Rivers e al Revolutionary Ensemble. Di quell’illustre consesso, il gruppo succitato non rappresentava certamente la punta di diamante, ma pur sempre un momento di alto coinvolgimento illuminato da eccellenti solisti. Una poetica, un humus e temperature analoghe illuminano – perdonate la ridondanza – anche questo lavoro dell’oggi ottantasettenne batterista di Detroit, il cui elemento più illustre è certo Steve Nelson, il cui vibrafono contrassegna e indirizza largamente il sound d’insieme, ancor più nel suo abbinarsi al pianoforte. Dei dieci temi, dovuti alle penne più disparate, leader compreso (due brani), quelli che ci sembrano riassumere meglio le coordinate del quintetto sono il sesto, Cheryl, uno dei tre targati Charlie Parker, e l’ottavo, A Flower Is a Lovesome Thing di Billy Strayhorn, ma ovunque il «sacro verbo» è quello del jazz nato nell’immediato dopoguerra e abbeveratosi poi a fonti varie che ne hanno riconfermato (e in qualche caso rinnovato) la grammatica.
Alberto Bazzurro
DISTRIBUTORE
IRD
FORMAZIONE
Abraham Burton (ten.), Steve Nelson (vib.), David Hazeltine (p.), Dezron Douglas (cb.), Louis Hayes (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Paramus, 25-1-24.