La stagione autunnale del Musicus Concentus a Firenze

Avrà inizio con la rassegna I Poeti del piano solo.

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Sala Vanni

Con l’arrivo dell’autunno riparte anche la stagione musicale del Musicus Concentus. Un calendario di eventi che spazia dal recital di piano solo alla migliore scena jazzistica contemporanea, passando per l’elettronica e innovative incursioni nella musica classica.
Preziosissima la collaborazione con l’Opera di Santa Maria del Fiore, attraverso la cattedrale del Duomo e la “Sala del Paradiso” a fare da sfondo a tre imperdibili appuntamenti.
La Sala Vanni si conferma ancora come presidio culturale dell’Oltrarno fiorentino, luogo ideale per rimarcare la “mission” del Musicus Concentus, ossia portare a Firenze e in Toscana le migliori proposte musicali che, attraverso la tradizione, sperimentano e guardano al futuro.
Le attività del Musicus Concentus nell’ambito di Tradizione in Movimento sono realizzate con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze, Opera di Santa Maria del Fiore. Sono sponsor dei Poeti del Piano Solo: Credem Euromobiliare Private Banking e Anea Italia srl.
I Poeti del Piano Solo
Torna per il quarto anno consecutivo “I Poeti del Piano Solo”, il festival totalmente dedicato al recital di piano solo, organizzato dal Musicus Concentus in collaborazione con l’associazione Something Like This e con la direzione artistica del pianista Stefano Maurizi e di Fernando Fanutti, Presidente del Musicus Concentus.

Yaron Herman

Grazie al contributo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, “I Poeti del Piano Solo” inaugura al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. Nella spettacolare Sala del Paradiso sarà protagonista giovedì 28 settembre il franco-israeliano Yaron Herman, pianista e compositore di livello mondiale (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a partire da lunedì 25 settembre su https://duomo.firenze.it/it/eventi/9614/yaron-herman-in-concerto-al-museo-dell-opera-del-duomo – inizio concerto ore 21:15). Nonostante la sua giovane età ha raccolto numerosi premi tra cui le Victoires du Jazz, iTunes Choice Award, New Talents Trophy, Adami Jazz Talent, Choc Jazzman, Disque d’Émoi Jazz ed è stato il primo pianista jazz a suonare nella Città Proibita di Pechino. Sullo sfondo della musica tradizionale ebraica e della tradizione della sala da concerto europea, Yaron ha sviluppato un impareggiabile stile di “composizione in tempo reale” e improvvisazione selvaggia che culmina in una rara forma di musicalità giocosa, cinematografica e sorprendente. Alma, l’ultimo album di Yaron, è stato pubblicato su Naïve Records e apre una porta completamente nuova: un salto di qualità che plasma ulteriormente la sua identità unica al mondo. Di lui il Telegraph ha detto: “È un pianista all’avanguardia, tra i musicisti più fantasiosi d’Europa”; Jazzwise invece lo ha definito “ispiratore ed estasiante”.

Nik Bärtsch Portrait 2021

La Sala Vanni  ospita i due successivi appuntamenti della rassegna. Venerdì 29 settembre sarà la volta di Nik Bärtsch: la sua musica, che definisce come “Ritual Groove Music”, mostra una forte affinità con le architetture spaziali organizzate e con i principi di ripetizione e riduzione, oltre che con le ritmiche complesse. Il percorso del pianista svizzero inizia come giovanissimo batterista, per proseguire con lo studio del pianoforte, della filosofia e della linguistica, approdando alle discipline del corpo e alle filosofie orientali. Questa ricerca eclettica si esprime anche attraverso i suoi due progetti musicali, Ronin e Mobile, con cui ha raggiunto importanti successi a livello internazionale. Di lui la celebre rivista Downbeat ha detto “La musica di Bärtsch è stratificata, contrappuntistica, ipnotica e psicologicamente affascinante” (inizio concerto ore 21:15, prevendite boxol.it).

Isfar Sarabski

Chiude il programma, il 30 settembre in Sala Vanni, il pianista e compositore azerbaigiano Isfar Sarabski. Nipote di Huseyngulu Sarabski (artista amato e rispettato in tutto il mondo arabo come pioniere musicale) Isfar ha studiato al Berklee College of Music di Boston, esibendosi poi all’Apollo di New York. Dopo aver ascoltato Isfar esibirsi nella famosa Miles Davis Hall al Montreux Jazz Festival, Quincy Jones ha esclamato con entusiasmo: “Ragazzo, tu suonerai!”.
Il jazz e la musica classica sicuramente attirano un pubblico devoto, ma alcuni sono orgogliosi delle divisioni tra la loro e l’altra musica. Non è così per Isfar, la cui naturale propensione musicale è quella di costruire ponti tra Oriente e Occidente, jazz, classica, folk ed elettronica. Ha aggiunto un’ulteriore dimensione alla geografia musicale del suo lavoro acustico con il cantante e suonatore di oud tunisino Dhafer Youssef, e il suo fascino per la meccanica della produzione musicale lo ha visto abbracciare le possibilità offerte dall’elettronica. Isfar ha adattato il lavoro della cantante francese Sophie Hunger (Le Vent Nous Portera) oltre a collegarsi con i principali gruppi della scena clubbing di Baku (inizio concerto ore 21:15, prevendite boxol.it)
A Jazz Supreme
Giovane, dirompente, sfrontata, eclettica. Con la direzione artistica del pianista Simone Graziano e di Fernando Fanutti, Presidente del Musicus Concentus, la migliore scena jazzistica contemporanea torna a Firenze a ottobre per la settima edizione di “A Jazz Supreme”, presentando sei tra i progetti più interessanti del panorama italiano e internazionale. Tutti i concerti si svolgono in Sala Vanni, fatta eccezione per l’appuntamento di chiusura programmato al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze nella Sala del Paradiso.

Naomi Berrill

L’apertura è tutta al femminile con la prima assoluta di Inish, il nuovo album della violoncellista Naomi Berrill, proposto nell’inedita dimensione in trio (venerdì 13 ottobre, ore 21:15, prevendite boxol.it). Naomi Berrill è una violoncellista, polistrumentista, compositrice, autrice e cantante Irlandese. Le sue performances e collaborazioni spaziano tra diversi generi e discipline artistiche, come la video arte, la letteratura e la danza, oltre all’ambito musicale classico e jazz. Inish, che segna l’inizio della collaborazione con il chitarrista, vocalist e producer Lorenzo Pellegrini e con il batterista, percussionista e violoncellista Andrea Beniati, racconta la vita delle isole di Inishshark e Inishbofin, al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Nelle immagini sonore create dal trio, che mescola sapientemente l’intensità degli strumenti acustici alla dimensione evocativa dell’elettronica, si percepisce la bellezza di queste isole incontaminate ma anche la durezza della vita delle comunità dei pescatori. Si aggiunge la narrazione delle liriche in cui a bellezza, coraggio, avventura, euforia e luce si giustappongono momenti di solitudine, pericolo in mare, difficoltà, perdita e dolore, tutti elementi estremi che fanno parte della vita dell’isola.
Nerovivo è frutto della creatività di Evita Polidoro, tra i più quotati batteristi italiani (20 ottobre, ore 21:15, prevendite boxol.it). Evita Polidoro è una giovane batterista e cantante attiva nella scena jazz rock/pop nazionale ed europea. Attualmente suona nel quintetto “Fearless Five” di Enrico Rava, nel quartetto europeo di Dee Dee Bridgewater e nel tour di Francesca Michielin. Ha inoltre suonato sul palco del Firenze Rocks in apertura ai Green Day e a Siena Jazz con Shai Maestro, Avishai Cohen, Miguel Zenon e Matt Penman. Nerovivo è il suo primo progetto da leader: un viaggio emotivo attraverso nove brani che esplorano temi profondi come la malinconia, la paura, l’abbandono, le relazioni e i ricordi. Il suono del trio, formato, oltre che da Evita Polidoro, da Nicolò Faraglia e Davide Strangio, è un mix di influenze jazz e post-rock capace di creare un’atmosfera malinconica e sognante che invita l’ascoltatore a riflettere sui propri sentimenti.

AJS -Dave Douglas_GiftsTrioFoto di Anna Yatskevich

C’è scambio generazionale nel Gifts Trio di Dave Douglas, leggendario trombettista statunitense (27 ottobre, ore 21:15, prevendite boxol.it). Questo ensemble, in cui è al fianco del chitarrista Rafq Bhatia e del batterista Ian Chang, si ispira alla vita e alla musica di Charles Lloyd, cercando di rifletterne la sua saggezza, la sua visione e la sua positività in modo innovativo, esplorando in particolare il fascino di Lloyd per la musica di Billy Strayhorn. Il sound si concentra sulla forma canzone, enfatizzando il potenziamento testuale e timbrico al servizio di ogni brano. Nell’aprile 2023, il trio ha iniziato la produzione di un nuovo disco: entrando insieme in studio a New York per sviluppare e catturare un processo di improvvisazione, i tre musicisti hanno realizzato per la prima volta la loro visione. La tournée europea del Gifts Trio presenta una nuova versione dell’ensemble tromba-chitarra-batteria che Douglas aveva già portato in tour con il Tiny Bell Trio circa 30 anni fa.

Fantàsia_Jacopo_Ferrazza

Jazz moderno, musica cameristica e musica elettronica si fondono in Fantàsia, progetto del quintetto del contrabbassista romano Jacopo Ferrazza (10 novembre, ore 21:15, prevendite boxol.it). Con un ampio margine lasciato all’improvvisazione, l’orizzonte sonoro dell’ensemble guidato dal contrabbassista romano è fortemente influenzato da quattro matrici: il jazz moderno, la musica cameristica, la corrente tardo-romantica e la musica elettronica. Questi ambiti, apparentemente distanti tra loro, trovano una affascinante sinergia in Fantàsia, dove all’ascoltatore viene proposto di immergersi ed esplorare piani sonori sempre differenti e articolati. Jacopo Ferrazza ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quello come miglior bassista del concorso “Jimmy Woode Award” ed è stato inserito tra i tre migliori talenti italiani in occasione del Top Jazz 2017 e 2019 di Musica Jazz.
Tre fra i musicisti jazz più all’avanguardia d’Europa, Reinier Baas (Hans Bennink, Metropole Orchestra), Kit Downes (Squarepusher, Bill Frisell) e Jonas Burgwinkel (Pablo Held, John Scofield) uniscono le forze nel progetto Deadeye, utilizzando la formula collaudata di organo, batteria e chitarra per gettare nuova luce sulle diverse influenze dei suoi membri (17 novembre, ore 21:15, prevendite boxol.it). Il risultato è un trio di ampio respiro musicale, in cui confluiscono il jazz-rock, la musica folk tradizionale britannica e la musica classica del XX secolo. Sebbene tutti e tre i componenti di Deadeye condividano l’amore per l’improvvisazione e l’imprevisto, ognuno di loro porta nel progetto qualcosa di profondamente personale: trame eteree, ritmi ondulati ma altamente ballabili e melodie spigolose.

Dario Cecchini foto di Maria Giulia La Rosa

Chiude la rassegna Echoes, sax solo di Dario Cecchini che esplora le potenzialità acustiche della Sala del Paradiso al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze (14 dicembre, ore 21:15, ingresso gratuito con prenotazione). Il sassofonista Dario Cecchini è noto agli appassionati anche per essere dal 1998 leader dei Funk Off, una marching band popolare quanto innovativa. Ma Cecchini guida anche Triozone, trio completato da Fabio Morgera e Guido Zorn, così come il quartetto Jazzasonic, con Claudio Filippini, Gabriele Evangelista e Stefano Tamborrino. Il suo concerto in solo nasce da un’idea di Pino Minafra per il Talos Festival 2017 di Ruvo di Puglia. Ogni esibizione è un unicum senza una scaletta predefinita, in cui i brani, la durata delle improvvisazioni, i timbri, le dinamiche, tutto è relazionato all’acustica del luogo in cui il concerto si svolge.  Ogni concerto in Sala Vanni sarà introdotto dalle performance di giovanissimi musicisti jazz, fari luminosi sul futuro della scena italiana: Lorenzo Simoni; Irene Lovato & Edoardo Cian; Edoardo Ferri; Guglielmo Santimone; Marta Frigo.

“Back to Bach – Special Edition”
Paolo Fresu, Daniele Di Bonaventura, Uri Caine e I Virtuosi Italiani
Dopo “Altissima Luce”, l’Opera di Santa Maria del Fiore e Musicus Concentus regalano alla città di Firenze un altro straordinario evento in Duomo: “Back to Bach – Special Edition”, con Paolo Fresu, Daniele Di Bonaventura, Uri Caine e I Virtuosi Italiani (26 ottobre, ore 21:15, ingresso gratuito con prenotazione). Un progetto inedito che trae origine da quello denominato “Back to Bach” del 2012, eseguito nella Chiesa di San Fermo a Verona per la rassegna “Musica e Arte Sacra” e che, nelle rare esecuzioni successive, ha assunto vesti sempre diverse.
La musica traccia un percorso da sogno che parte da Bach e arriva al contemporaneo, nel quale una reciproca relazione di sensi rivela la compenetrazione tra musica barocca e improvvisazione jazz. Ritmo e armonia danno voce all’anima e ne scorrono le declinazioni, in una danza che accarezza le diversità stilistiche e ne afferra le affinità, una felice rilettura del repertorio colto attraverso inusitate vesti sonore. Un concerto di forte impatto emotivo e scenografico, con le sezioni dell’ensemble e i solisti che entreranno in scena da direzioni diverse della Cattedrale, fendendo il silenzio con note suadenti e profonde: la presenza dei tre solisti, insieme per la prima volta, determinerà la scelta di un nuovo repertorio e imprimerà all’evento il crisma dell’esclusività.
Rassegna NOTE by Musicus Concentus ed Ideerranti
A ottobre prende avvio “Note”, un’iniziativa tutta nuova scaturita dalla collaborazione tra Musicus Concentus e l’Associazione Ideerranti. La rassegna nasce con lo scopo di coniugare note e parole, lettura e musica, attraverso l’incontro con scrittori e cultori della musica, selezionando libri di musicisti e critici musicali che danno voce alla loro ispirazione con le parole e con le note.
Il primo incontro è in programma giovedì 12 ottobre in Sala Vanni, ore 18, con Marco Molendini e Neri Pollastri per un dialogo sul libro di Molendini “Pepito, il Principe del Jazz”. Il libro racconta l’incredibile e affascinante storia del principe Pepito Pignatelli, batterista e appassionato di jazz, del mondo che gli ruotava intorno e che in larga parte è coinciso con la Roma della Dolce vita, e delle sue mille, folli imprese per portare nella capitale la musica che considerava la più bella del mondo.
Il secondo appuntamento invece è previsto per giovedì 9 novembre, sempre alle ore 18 in Sala Vanni, con Giancarlo Schiaffini e Neri Pollastri e la conversazione sarà incentrata sul libro di Giancarlo Schiaffini “Una generazione fortunata”. È proprio l’autore a regalarci la migliore presentazione del suo libro, in cui il filo della sua biografia e quello delle vicende del tempo che ha attraversato si intrecciano su un tessuto costituito dalla musica e dalle tendenze musicali che hanno animato il secondo dopoguerra.
L’ingresso ai due incontri è libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Ai partecipanti con meno di 25 anni verrà data in omaggio una copia dei due libri.

L’elettronica di Dylan Henner – Recupero data del 5 maggio della rassegna “Hand Signed”.
Artista schivo e lontano dal mondo social, il londinese Dylan Henner (30 novembre, Sala Vanni, ore 21:15) non nasconde la sua fascinazione per il minimalismo americano di Glass e Riley, per citare due nomi. I suoi paesaggi sonori “umani-non umani”, costruiti su pochi elementi, sono popolati da voci sintetiche che si trasformano in sinfonie ‘tascabili’ e atmosfere che vanno dal sereno e cerebrale all’alienato. Il suono di Henner è sorprendentemente solare e la sua giocosità nel fondere elementi del mondo reale con i suoni sintetici è affascinante, “abbiamo tutti bisogno di un po’ di luce”. Lo splendido The Invention of the Human, uscito per l’etichetta londinese AD93, è fra le migliori uscite del 2020 secondo radio BBC 6. Dylan Henner uscirà nel 2023 su OOH-sounds con il nuovo lavoro Citta’ Impercettibili, ispirato al celebre capolavoro dello scrittore Italo Calvino.

Il ritorno di Jazz Prime e My Generation
Il Musicus Concentus è da sempre attivo nella promozione della musica dal vivo e nel supporto ai giovani talenti. Un obiettivo concreto, che da alcuni anni l’Associazione porta avanti attraverso le rassegne “Jazz Prime” e “My Generation”, realizzate in stretta collaborazione con alcune importanti realtà del territorio toscano.
Jazz Prime (24-25 novembre) è la due giorni che Musicus Concentus, insieme al Jazz Club of Vicchio, dedica ai nuovi talenti del jazz italiano. Una serie di concerti che vedranno alternarsi sul palco del Teatro Giotto la nuova scena creativa che in Toscana vive una fase di grande effervescenza.
My Generation, la rassegna nata dalla collaborazione con l’Associazione The Cage di Livorno, torna questo autunno al celebre “teatrino” con sei nuovi appuntamenti. Realizzata con l’obiettivo di supportare la nuova musica dal vivo e avvicinare un pubblico di giovani e giovanissimi, ogni concerto propone artisti in rampa di lancio – la maggior parte Under 35 – spaziando tra i numerosi generi che la musica odierna propone: pop, rock, rap, indie, trap, hip pop.
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