«Without You». Intervista a Sarah McKenzie

La pianista, cantante e compositrice australiana pubblica il suo nuovo album «Without You», con Jaques Morelenbaum, Romero Lubambo, Peter Erskine e Geoff Gascoyne. Sarà in tour in Italia dal 19 al 24 ottobre. L’intervista che segue, è un’anteprima di quella che sarà pubblicata prossimamente sulla rivista.

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Ecco il tour dates italiano del Sarah McKenzie 4tet:

19.10. Avellino – Teatro Partenio

20.10. Spoleto – Teatro Caio Melisso

21.10. Padova – Sala dei Giganti al Liviano

22.10. Venezia – Gran Teatro La Fenice – Sale Apollinee

24.10. Milano – Blue Note

 

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Sarah, se sei d’accordo vorrei iniziare con il tuo ultimo album: Without You. Un album ispirato alla musica brasiliana. Qual è il tuo rapporto/collegamento con questa musica?
Amo la musica brasiliana. È impossibile non ispirarsi a grandi artisti brasiliani come Antonio Carlos Jobim, Sergio Mendes, Elis Regina, Cesar Camargo Mariano, Joao Gilberto, Astrud Gilberto e Villa Lobos, solo per citarne alcuni. Nel 2017 sono stato invitato a suonare all’inaugurazione del Blue Note Jazz club di Rio de Janeiro e anche alla famosissima trasmissione televisiva Encontro com Fatima Bernardes. Durante questo periodo in Brasile ho incontrato e suonato con alcuni dei membri originali della band di Antonio Carlos Jobiim. È stata un’esperienza straordinaria e da allora mi è venuta in mente l’idea di registrare un “album brasiliano”.

Da un punto di vista stilistico, hai trovato difficoltà a comprendere il linguaggio della musica brasiliana rispetto a quello tradizionale?
Amo tutta la buona musica e cerco sempre di studiare e imparare il più possibile su ogni genere musicale, per avere una comprensione più profonda della musica. Per questo progetto sul Brasile ho ascoltato molti artisti e album, compresi quelli che ho citato prima. Ho anche lavorato per migliorare il mio accento per la corretta pronuncia del canto in portoghese in Chega de Saudade e Modinha con Luciana Souza. Ho anche studiato con il grande pianista brasiliano Helio Alves per integrare nel mio modo di suonare diversi ritmi e stili di pianoforte brasiliani, dal samba al baião.

Ci parleresti degli altri musicisti che ti hanno affiancato in questo disco?
Oltre a Jaques Morelenbaum e Romero Lubambo, è stato un onore avere Peter Erskine alla batteria in questo album. Peter è una vera leggenda e ha lavorato con i migliori, dai Weather Report ai Brecker Brothers, dagli Yellowjackets a Pat Metheny e Joni Mitchel. Vive anche vicino a noi ed è stato emozionante passare un po’ di tempo in studio con lui. Geoff Gascoyne ha già suonato il basso con Michel Legrand e Jamie Cullum. Ha suonato in molti dei miei dischi virtuali durante la pandemia e ha suonato in molti concerti con me in Europa, quindi è stata una decisione naturale per me averlo anche in questo album. Rogerio Boccato ha registrato con me nell’album “Secrets of My Heart“, dove si è unito a me alle percussioni per tre canzoni. L’album è stato registrato a New York, dove lui vive. Sono stata molto felice di riuscire a convincere Bob Sheppard a suonare il flauto e il sassofono soprano in tre brani. Anche Bob vive a Los Angeles.

Presto sarai in Italia e credo che il repertorio sarà inerente al tuo ultimo disco. Ci saranno altre sorprese musicali?
Per i prossimi concerti in Italia porterò il mio quartetto jazz europeo ed eseguirò brani tratti dal mio nuovo album Without You. Inoltre, ho in programma anche alcune composizioni e arrangiamenti jazz inediti e alcuni miei brani preferiti di sempre.

Chi sono i musicisti che ti accompagnano?
I favolosi musicisti Hugo Lippi alla chitarra, Pierre Boussaguet al basso e Sebastiaan de Krom alla batteria. Ho suonato con loro molte volte in tutta Europa e ci divertiamo sempre molto in tour.

Mi sembra che tu abbia instaurato un buon rapporto con l’Italia e con il pubblico italiano. Mi sbaglio?
Sì, lo spero! Amo suonare in Italia e amo il pubblico italiano. Qui c’è un grande apprezzamento per la cultura e la musica, quindi mi sento a casa. Mi piace anche il calore del popolo italiano, il suo grande stile, l’eleganza e naturalmente l’ottimo cibo.
Alceste Ayroldi