«Contrasti». Intervista a Eleonora Montagnana e Filippo De Paoli

L’incontro virtuale tra la violinista triestina e il compositore e producer messinese dà ottimi frutti.

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Eleonora Montagnana e Filippo De Paoli

Prima di parlare del progetto, dell’idea musicale, inizierei dal titolo: perché «Contrasti»?
Inizialmente, lavorando sulle indicazioni del regista che ci commissionò tre inediti per un video corporate internazionale, abbiamo seguito suggestioni fatte di luci, ombre, ritmiche variegate, spazi e andamenti sempre diversi. A lavoro terminato, gli inediti avevano preso la forma di un excursus fatto di dinamiche contrastanti. Il violino e l’elettronica, la melodia e le ritmiche serrate, le atmosfere cupe e brillanti. Composizioni intime create a distanza. Le differenze di background tra i due compositori. Abbiamo deciso allora di dare ad ogni pezzo un titolo contenente un contrasto e di racchiuderli nel titolo dell’album.

Dal punto di vista musicale, mi sembra di capire che il vostro progetto nasce in ragione di una colonna sonora. In particolare, cosa è successo?
Il regista che ci ingaggiò, Francesco Tolve, aveva come obiettivo la realizzazione di un video per una grossa società che ha acquisito e ristrutturato un palazzo storico milanese. Inizialmente il progetto prevedeva il coinvolgimento di un numero di artisti rappresentanti di diverse discipline ed un grande show all’interno della struttura, cosa resa infattibile dal Covid. All’inizio il nostro demiurgo, così lo abbiamo definito, non aveva l’intenzione di commissionare musica inedita, trovandosi poi tra le mani due creativi e dovendo raccontare il tutto tramite musica ed immagini soltanto la proposta nacque spontanea. Noi non sapevamo ancora con chi avremmo collaborato e la rapidità di intesa creativa è stato una grande sorpresa.

Il vostro lavoro cosa racconta?
Il nostro lavoro racconta un viaggio in cerca di immaginari. All’ascoltatore abbiamo lasciato la stessa libertà nostra di farsi trascinare da una amalgama di emozioni. «Contrasti» è nato in un periodo buio, in cui tutti noi artisti eravamo impossibilitati a incontrare e incontrarci. La sua forza forse sta proprio nel bisogno di evasione e comunicazione. Molti sostenitori del disco nei loro feedback ci raccontano che «Contrasti» esprime un senso di libertà.

Poi, il vostro è stato un incontro virtuale. Come avete proceduto nelle varie fasi dalla composizione all’esecuzione?
All’inizio a parlare erano unicamente i numerosi wetransfer carichi di idee. Pochissime parole. Una sola telefonata dopo settimane che lavoravamo a distanza. Il nostro lavoro è stato complementare per cui abbiamo seguito la scia della creatività semplice ed essenziale senza farci domande.

In particolare, i brani che formano contrasti sono anche loro una colonna sonora del quotidiano?
In tutti e sei i brani ci sono sfaccettature delle nostre esperienze, della nostra storia. In particolare sono nati così spontaneamente proprio come colonna sonora di un periodo pieno di silenzio.

L’idea del crowdfunding come è nata e come l’avete divulgata?
Questa scelta coraggiosa (guardando indietro ci chiediamo ancora come è potuto succedere che così tante persone abbiano deciso di sostenerci) ci è stata suggerita da una collega arpista, Marianne Gubri. Lei come molti artisti prima di noi ha colto l’opportunità del crowdfunding per finanziare e promuovere la propria arte. Nel difficile periodo della pandemia è stata una doppia sfida conquistare e coinvolgere il pubblico in un progetto per noi vincente ma ancora appena nato. A contribuire al raggiungimento dell’obiettivo crediamo sia stata la trasparenza sempre costante sui social durante la lavorazione del disco. L’obiettivo era mostrare a tutti la nostra passione, l’entusiasmo e il desiderio di far nascere quest’opera, ed arrivare ad un risultato che appartiene a tutti quelli che hanno creduto in essa.

Filippo De Paoli

Il violino è di Eleonora, ma il resto degli strumenti, dei suoni e delle voci che si ascoltano sono frutto di elaborazioni elettroniche?
Il resto degli strumenti è un miscuglio di elettronica, epica, ritmiche tribali, arrangiamenti orchestrali e rock. Le composizioni sono fatte di strumenti veri e virtuali, nel tentativo di creare un sound attuale e allo stesso tempo consolidato nelle sonorità conosciute. Anche per questo è stato definito classica che incontra il pop.

Quale formato avete scelto a supporto? Cd, vinile, audio file?
Nel catalogo dei premi l’album era acquistabile in formato digitale e in un accattivante formato cd. Abbiamo ricevuto moltissimi apprezzamenti sul packaging dell’EP, la cui grafica è stata realizzata da mio fratello Giovanni, che ha avuto l’idea del violino destrutturato e ha scelto il colore che maggiormente esprimeva l’essenza dell’album: blu.

Ci sarà la possibilità di ascoltare questo lavoro anche dal vivo?
L’album sta iniziando a farsi ascoltare dal vivo. Per il momento si tratta di molti eventi privati, ma abbiamo già iniziato a pensare a come organizzare un live tutto nostro.

Qual è il vostro rispettivo background artistico?
E.M.: nonostante il conservatorio e le numerose accademia classiche, sono sempre stata incuriosita da tutti i generi nei quali il violino poteva esprimersi. Così negli anni ho fatto molte esperienze partendo dalla musica popolare, per poi passare alla leggera, blues, pop e dalle prime note con il violino elettrico anche a rock e sonorità urban.
F.d.P: io lavoro e ho lavorato in tanti settori della musica, dall’elettronica al rock, dalla black music alla musica leggera. Sono stato leader della rock band Plan de fuga, con cui ho realizzato 6 album e innumerevoli tour in Italia e all’estero. Ora sto lavorando al nuovo materiale con Eleonora e ai miei futuri dischi solisti.

Eleonora Montagnana

Pensate di poter proseguire questa vostra collaborazione?
Assolutamente sì, squadra che vince non si cambia!

Invece, quali sono i vostri rispettivi impegni futuri?
E.M.: per quanto mi riguarda sarò impegnata in molti eventi privati (ho già il calendario estivo pieno) e nella mia seconda vita d’attrice.
F.d.P.: io ho appena aperto il mio nuovo studio di produzione e lavorerò su tante cose, dalla produzione di artisti alla realizzazione di colonne sonore per video games e spot pubblicitari, alla mia musica.
Alceste Ayroldi