Amersfoort Jazz Festival, «Siamo il paradiso dei musicisti». Intervista ad Alexander Beets

Oltre cento concerti per la quarantatreesima edizione del festival olandese. Ne parliamo con il direttore artistico il sassofonista Alexander Beets.

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Alexander Beets

Amersfoot Jazz Festival a quale edizione è arrivato?
Questa sarà la 43esima edizione a partire dal 4 al 14 agosto.

Alexander, da quanto tempo sei il direttore artistico?
Ho iniziato come volontario 23 anni fa perché conoscevo il festival e perché avevo suonato lì qualche anno prima. Quando mi sono trasferito ad Amersfoort e non sapevo se sarebbe stata una buona idea, ma così è stato. Quindici anni fa il consiglio d’amministrazione della Fondazione Amersfoort jazz mi ha chiesto di diventare direttore.

Qual è il tuo obiettivo principale per questo festival?
Quando avevo 18 anni già mi esibivo con i miei fratelli Marius e Peter Beets. Eravamo entusiasti e ambiziosi e pensavamo di essere tra le migliori jazzband d’Europa. Volevamo mostrarci ai programmatori e ai direttori dei festival, ma non c’era un posto del genere. Così abbiamo creato il paradiso dei musicisti, un luogo dove gli artisti incontrano direttori di festival, altri artisti, hanno buone strutture, un buon pubblico, attenzione da parte dei media, buona ospitalità, oltre a un compenso più che dignitoso per la prestazione artistica.

Come effettui le scelte artistiche?
Abbiamo un comitato che stabilisce circa il 70% del programma che deve ricadere in una della nostra linea artistiche, che sono:
– Next Generation Artisti con potenziale internazionale
– Leggende viventi
– Talento eccezionale riconosciuto
– Artista internazionale in residenza
– La pubblicazione di un album particolarmente rilevante
L’altro programma è creato insieme con i nostri partner festival internazionali che fanno parte del World Jazz Network come la Fondazione Brass Group, Scszechin Jazz, Hua Hin Jazz, Joy of Jazz Joburg, Luxemburg Jazz, Marseille Jazz , e altri.

Cosa consigli di seguire, in particolare, in questa edizione?
Presentiamo oltre 100 concerti quindi è difficile scegliere. Penso che le collaborazioni con John e Gerald Clayton saranno super. Inoltre ci sarà il Gerald Clayton che sarà accompagnato dalla nuova Jazz Orchestra e John Plans e Ducteur con la Sicilia Jazz Orchestra. Ma c’è tanto da scegliere, quindi direi solo ascoltare tutti i concerti e, dopo, potrete dirmi quello che ti è piaciuto di più.

Il fatto che tu sia un musicista crea difficoltà nelle scelte artistiche e, in generale, di essere un direttore artistico di un festival così importante?
E’ una situazione differente. Sono un artista e con gli artisti presenti al condivido l’amore per il jazz. Naturalmente tutti devono padroneggiare il loro strumento per essere sul palco. L’essere musicista è per me più una risorsa che un limite. E, poi, come ho detto c’è un comitato di programmazione che decide il 70% del programma.

Tre motivi per cui gli italiani devono conoscere e partecipare a questo festival…
Penso che se l’amante del jazz sapesse di più sui bei festival che ci sono in Europa e i festival potessero usare canali e reti reciproche per farsi conoscere e per promuovere le proprie attività, penso che gli amanti del jazz ne trarrebbero beneficio.

Come si organizza l’Amersfoort Jazz Festival? Voglio dire, dove si tengono i concerti? C’è un Jazz Village?
Amersfoort ha un bellissimo centro storico che ha più di 750 anni di storia. Abbiamo otto diverse luoghi, da quelli più intimi in un monastero alla grande piazza che può ospitare 1200 persone.

Cosa lo rende diverso dagli altri festival in Europa?
Siamo il paradiso dei musicisti.

Quali sono le principali difficoltà che incontrate nell’organizzare questo festival?
Mantenere il tuo pubblico, mantenere sponsor durante i 350 giorni di vero e duro lavoro, e mantenere tutti felici per 11 giorni di vera gioia e divertimento.

A cosa sta lavorando Alexander Beets musicista?
Due nuovi album. Uno è una collaborazione con la trombettista Saskia Laroo e uno con il mio buon amico sassofono tailandese Koh MrSaxman.
Alceste Ayroldi