Improvvisamente Nono, ma in tempo reale

Tempo Reale tributa un sentito omaggio a Luigi Nono nel centenario della nascita

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Luigi Nono

Firenze, Galleria Frittelli Arte Contemporanea

13 marzo

L’evento inaugurale del Tempo Reale Festival – organizzato dall’omonimo centro di ricerca fiorentino, nella circostanza in collaborazione con il Conservatorio «Luigi Cherubini» – ha opportunamente posto in risalto le innovazioni geniali introdotte da Luigi Nono nell’eredità musicale del Novecento. Un tributo doveroso nel centenario della nascita del compositore veneziano, ma anche un’occasione propizia per valorizzare il potenziale della sua proposta rivoluzionaria, racchiuso anche in quell’improvvisamente evidenziato dal titolo.
Felice si è rivelata la scelta di iniziare il concerto con una pietra miliare come La fabbrica illuminata del 1964, per soprano e nastro magnetico. Un’opera pregna di quei valori socio-politici che Nono riversava nella sua ricerca, frutto delle voci e dei suoni registrati nell’acciaieria Ansaldo di Genova e poi riprocessati elettronicamente nello Studio di Fonologia di Milano con il fondamentale contributo del tecnico del suono Marino Zuccheri. Un muro di suono in continuo e cangiante movimento, ricco di forti contrasti, da cui emerge la voce della soprano Monica Benvenuti nella sua frequente interazione con il materiale su nastro magnetico. Qui il trattamento elettronico delle voci sembra agire in funzione di una sorta di coro della tragedia greca. In altri frangenti la splendida voce di Benvenuti – che fa risaltare fonemi, inflessioni, dinamiche e sfumature – assume il ruolo di una vox clamantis in deserto perduta nei meandri di una civiltà industriale alienante, in un conflitto tra uomo e macchina di estrema attualità. Un dilemma irrisolto che anche i cinque minuti scarsi di Omaggio a Emilio Vedova (1960), per nastro magnetico, sottolineano esemplarmente nel rapporto tra dinamica, spazio e movimento riscontrabile anche nelle opere del pittore destinatario della dedica.

Monica Benvenuti

Post-prae-ludium n. 1 per Donau (1987), per tuba e live electronics, poggia sul contributo di Giancarlo Schiaffini, storico collaboratore di Nono. Nelle sue mani la tuba si fonde e confonde in tutt’uno con l’elettronica magistralmente operata da Giovanni Magaglio e Francesco Vogli, risolvendo stavolta il conflitto uomo-macchina precedentemente citato. In questo contesto la tuba, con la sua gamma timbrica e coloristica integrata e filtrata dall’elettronica – è proprio il caso di dirlo! – in tempo reale, costituisce un’appendice e al tempo stesso un’estensione della voce umana e del suo respiro.

Giancarlo Schiaffini

In prima esecuzione assoluta, Improvvisamente ha visto protagonisti Schiaffini e Benvenuti, affiancati da Francesco Giomi ai live electronics. Breve, ma densa, improvvisazione condotta con rigorosa disciplina e alto grado di ascolto reciproco. Frasi parcellizzate di tuba, la cui gamma timbrica viene arricchita dall’uso della sordina, si intersecano con frammenti vocali. In questa dialettica Benvenuti esplora a fondo le risorse recondite del proprio strumento, mentre Giomi provvede a un’efficace azione di «interferenza» che ritrasmette echi della società post-industriale. Improvvisamente, riemergono lo spirito e le intuizioni di Nono.

Giomi, Schiaffini & Benvenuti

Enzo Boddi

Foto cortesia di Tempo Reale