Roberto Ottaviano «Eternal Love»

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AUTORE

Roberto Ottaviano

TITOLO DEL DISCO

«Eternal Love»

ETICHETTA

Dodicilune

 


 

L’opera eterna di Roberto Ottaviano. Che coincide con quell’amore eterno chiamato a gran voce dalla mbira di Françis Bebey (come lo stesso sassofonista racconta). Opere eterne, e ancor più se le mettiamo in relazione con tempi in cui l’amore sfugge alla gente come una saponetta. Fa bene, quindi, Ottaviano a ricordare a tutti noi determinati principi ben noti ai giganti che passeggiano in questo album, mano a mano con il Nostro che, dal punto di vista compositivo e strumentale, fa un’eccellente figura. Condividono con Ottaviano questo passaggio catartico-musicale alcuni dei più innovativi musicisti della scena internazionale, che sputano anima e sangue per la migliore riuscita di questo lavoro. Il sassofonista barese dà nuova forma e voce ad Abdullah Ibrahim, che vibra di folclore e gentilizie musiche arabe. Fa proprio il linguaggio ligneo di Charlie Haden, scolpendo con il suo soprano le note di Chairman Mao. Ci riconsegna la memoria e l’insegnamento di Dewey Redman, sottolineando la libertà di forme in combine con le romanziere dissonanze di Hawkins. E sa anche lasciare la scena a Colonna, che giganteggia nella sua personale declinazione del verbo coltraniano di Your Love. Una menzione a parte merita il brano portante ed eponimo, composto da Ottaviano. Una preghiera inusuale, tra rabbia, minaccia e amore avvolgente: le prime due verso chi è tanto distante dall’amore; una prece con il volteggiante soprano sul rullante di De Rossi a far da tessuto in compagnia dell’archetto ipnotico di Maier.

Ayroldi

[da Musica Jazz, gennaio 2019]

 


 

DISTRIBUTORE

IRD

FORMAZIONE

Roberto Ottaviano (sop.), Marco Colonna (cl., cl. b.), Alexander Hawkins (p., p. el., org.), Giovanni Maier (cb.), Zeno de Rossi (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Cavalicco, data scon.

Recensione
Voto globale
eternal-love-roberto-ottavianoAUTORE Roberto Ottaviano TITOLO DEL DISCO «Eternal Love» ETICHETTA Dodicilune     L’opera eterna di Roberto Ottaviano. Che coincide con quell’amore eterno chiamato a gran voce dalla mbira di Françis Bebey (come lo stesso sassofonista racconta). Opere eterne, e ancor più se le mettiamo in relazione con tempi in cui l’amore sfugge...