Elvis Costello & The Imposters «Look Now»

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Elvis Costello & The Imposters «Look Now»

AUTORE

Elvis Costello & The Imposters

TITOLO DEL DISCO

«Look Now»

ETICHETTA

Concord

 


 

Ogni nuovo album di Elvis Costello rappresenta un evento nel mondo della canzone (e non solo) planetaria e questo «Look Now» non fa certo eccezione, sia per la lunga attesa (cinque anni da «Wise Up» e addirittura dieci dal precedente con gli Imposters, «Momofuku») sia perché si tratta di un gran bel disco. Anzi due, o uno e mezzo, se preferite: la versione deluxe, al cd canonico (dodici brani) ne unisce infatti un secondo di altri quattro, per un totale di oltre un’ora di musica. Si parte col botto (Under Lime), arrangiamento sontuoso gustosamente vintage e la vivacità, soprattutto ritmica e interpretativa, più tipica del Nostro. Ecco quindi Don’t Look Now, primo dei tre brani co-firmati da Burt Bacharach (come dimenticare il magnifico «Painted From Memory», uscito giusto vent’anni fa a doppia firma?), che vi compare anche al piano, qui come più oltre in Photographs Can Lie, mentre He’s Given Me Things, che chiude il cd ufficiale, lo vede solo condividere con Costello la paternità della musica, nei due casi precedenti tutta sua. Il discorso può del resto procedere comune: si tratta di tre gemme assolute, con la vocalità piena e affermativa di Elvis a veleggiare sopra ballads dalla morbida, elegantissima (ma non per questo sdolcinata) vena lirica. A spasso per quelli che un tempo si chiamavano «solchi», in un lavoro comunque senza flessioni, pescheremmo ancora, dopo Burnt Sugar Is So Better, la cui musica è stata composta con Carole King (tutto il resto si deve al solo Costello, suoni e parole), Stripping Paper, felicemente danzante (caso non certo unico), I Let The Sun Go Down, solenne, quasi austera ma capace di aprirsi d’improvviso secondo un tipico modulo costelliano, come conferma prontamente Suspect My Tears, con archi e voci femminili sugli scudi, e ancora, nel secondo cd, Isabelle In Tears, di fatto per piano e voce soli, delicata nel clima quanto intensa e partecipe nell’interpretazione, Adieu Paris, di tono quasi country, con alternanza fra inglese e francese (nella cui pronuncia il Nostro non eccelle…), e infine You Shouldn’t Look At Me That Way, che chiude definitivamente le ostilità tra un nuovo dispiegamento di fiati e archi. Dire che si tratta di un album da non perdere per nessun motivo al mondo ci sembra pressoché superfluo.

Bazzurro

[da Musica Jazz, dicembre 2018]

 


 

DISTRIBUTORE

Universal

FORMAZIONE

Elvis Costello (voc., chit., vib., p., mini-moog), Steve Nieve (p., org., tast.), Davey Faragher (cb., voc.), Pete Thomas (batt., tamburino); Steve Bernstein (tr.), Clark Gayton (trne), Christopher Komer (corno fr.), Doug Wieselman (alto, ten., cl. b.), Sheryl Henze (ottav., fl. alto), Burt Bacharach (p.), e altri agg. in singoli brani.

DATA REGISTRAZIONE

Hollywood, Los Angeles, New York, Vancouver, date scon.

Recensione
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