Cinque Moschettieri e una Regina

Un nuovo gruppo di eccellenze del jazz italiano ha accompagnato il tour di Dee Dee Bridgewater, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, Casa del Jazz e l'agenzia Tema. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Michele Polga, Claudio Filippini, Mirco Rubegni, Rosa Brunello ed Evita Polidoro per sapere come è andata.

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Quando hai ricevuto la telefonata che ti proponeva di far parte del combo che avrebbe suonato con Dee Dee Bridgewater, come hai reagito?
Michele Polga: È stata davvero una sorpresa. Una sensazione mista di felicità e incredulità.
Mirco Rubegni: Più che la telefonata, Andrea Scaccia, il nostro manager, (e amico da molti anni), me lo ha chiesto di persona; quando mi ha parlato dell’idea, di una combo di musicisti italiani che suonavano per Dee Dee, ho risposto: «che progetto bello Andrea, quanto sarebbe bello suonare in una situazione così, quanto sono fortunati questi musicisti, chi sono?». La risposta di Andrea è stata: «Alla tromba ci sei tu!».
Claudio Filippini: È stata la classica telefonata che arriva al momento giusto come un fulmine a ciel sereno. In un periodo in cui stavo lavorando veramente poco e psicologicamente ero abbastanza sotto tono quella telefonata fu una vera e propria botta di vita. Avendo tra l’altro lavorato in passato con l’agenzia TEMA, sapevo che sarebbe stato un tour organizzato benissimo fin nei minimi dettagli e così è stato.
Rosa Brunello: E’ stata una telefonata totalmente inaspettata, ero in Spagna lontano dalla vita di tutti i giorni e dalle chiusure che ancora c’erano in quei giorni. Non avevo prospettive né stimoli lavorativi. Prima reazione: incredulità, poi felicità pura e gioia per poter suonare insieme ad una parte di storia della musica!
Evita Polidoro: Mi ricordo perfettamente quel momento: ero in un’aula di Siena Jazz a studiare pianoforte per un esame. Ho dei problemi con le telefonate, non mi piacciono proprio e, se non ho il numero salvato, difficilmente rispondo, ma fortunatamente quello di Andrea era già presente nella rubrica e quindi non ho esitato come al mio solito. Un po’ di convenevoli iniziali e, poi, Andrea sgancia la bomba: «Ti andrebbe di far parte della band per Dee Dee?». Ti andrebbe? TI ANDREBBE? Non mi ricordo esattamente cosa gli ho risposto, ma il mio sì è stato immediato e viscerale. Penso di averlo ringraziato giusto quelle sessanta volte e poi ci siamo salutati rimanendo in attesa di conferme e aggiornamenti.

Dee Dee Bridgewater e Rosa Brunello
Casa del Jazz, Roma

In quale misura hai partecipato alla realizzazione del programma musicale e degli arrangiamenti?
Michele Polga: Dee Dee ci ha comunicato per tempo i brani che aveva intenzione di cantare fornendoci qualche versione di riferimento, poi Claudio e Mirco si sono sobbarcati l’onere di organizzare la musica; hanno creato o adattato gli arrangiamenti per il quintetto. Nei giorni delle prove abbiamo cercato di costruire il suono della band tutti insieme, confrontandoci in modo molto spontaneo e sereno.
Mirco Rubegni: Mi sono occupato, insieme a Claudio dell’arrangiamento dei brani del programma musicale, io in particolare modo dei brani di Horace Silver. È stato un ottimo lavoro di squadra, ognuno ha contribuito con la sua esperienza.
Claudio Filippini: C’è stato un primo incontro telematico con Dee Dee per quanto riguarda la scaletta, successivamente il lavoro maggiore è stato quello di trascrivere gli arrangiamenti originali dai vari dischi e riadattarli un minimo per questa formazione. Non ho fatto tutto da solo, ci siamo divisi un po’ i compiti. Con gli altri musicisti della band si è creato subito un bellissimo gioco di squadra per cui abbiamo lavorato in sinergia fin dall’inizio.
Rosa Brunello: come già hanno risposto i miei compagni, trascrizione ed arrangiamenti sono stati fatti da Mirco, Claudio e Michele. Io ho cercato di arrivare fin dalla prima prova preparata con il repertorio a memoria. Ci tenevo molto ad avere la giusta padronanza dei brani e potermi divertire libera di muovermi, e sono contenta perché è stato proprio così!
Evita Polidoro: Claudio e Mirco hanno fatto un lavoro pazzesco di trascrizione e arrangiamento, io mi sono limitata a suonarne il risultato cercando di dare il meglio.

Quali sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato e come le hai superate?
Michele Polga: Forse un po’ di timore di non essere all’altezza c’è stato, ma fa parte del mio carattere. Ammetto però che nella realtà non ci sono state difficoltà. Musicalmente è stato tutto molto facile, io e Rosa suoniamo assieme da qualche anno e conosco Claudio dai tempi in cui frequentammo i seminari estivi di Siena Jazz nel 2000. Mirco ed Evita non li avevo ancora incontrati personalmente, ma sapevo della loro bravura. Mi ritengo fortunato ad aver condiviso questa esperienza musicale con loro. Dal punto di vista organizzativo, Andrea, Enrico e Nina di TEMA sono stati impeccabili, ci hanno sempre messo nelle condizioni di poter fare il nostro mestiere nella più totale serenità, contribuendo così a far funzionare la musica.
Mirco Rubegni: La maggiore difficoltà per me è stata, (ed è sempre così) ogni singola nota, sapendo che lì a fianco avevo Dee Dee, una delle voci più belle e influenti della storia della musica jazz, che aveva già sentito i suoni più belli, le note più belle, fatte da i più grandi musicisti della storia del jazz. Ho superato questo ostacolo proprio grazie Lei, che si divertiva e apprezzava il nostro suono, ogni nostra nota, ogni idea.
Claudio Filippini: Difficoltà in generale non ce ne sono state, musicalmente direi nessuna. Dee Dee ci ha messo subito a nostro agio già dal primo giorno di prove. Per quel che mi riguarda forse a livello di fatica fisica ci sono stati alcune date di fila in cui sono andato a dormire molto tardi e mi sono dovuto svegliare all’alba, ma fa parte del mestiere. Sono state difficoltà tranquillamente superate con nonchalance grazie all’esperienza e alla tempra.
Rosa Brunello: Devo dire che da subito si è formato un gruppo davvero bello ed affiatato, sia con Evita Mirco Michele e Claudio, sia con Nina Terruzzi ed Enrico Iubatti di TEMA, sia con Dee Dee e Tim. Le difficoltà che sentivo che avrei potuto avere di suonare insieme ad un’artista così grande è stata Dee Dee stessa a dissiparle subito mettendoci a nostro agio. lavorare e stare insieme al gruppo e l’organizzazione impeccabile di TEMA sono stati  fondamentali e di grande aiuto ad incoronare un’esperienza indimenticabile.
Evita Polidoro: Sono una persona molto timida, soprattutto in determinate circostanze. Essendo la più giovane e inesperta mi sono sentita fin da subito in difetto, avevo paura di non essere all’altezza della situazione e di gravare sul resto della band. Il primo giorno di prove mi sono resa conto di non essere arrivata abbastanza preparata per quanto riguarda il repertorio e, di conseguenza, il mio umore è crollato nel giro di pochi minuti. I ragazzi sono stati fantastici ed empatici fin da subito, ho percepito tanto affetto, cura e compassione, e per questo li ringrazio infinitamente perché sono stati di grandissimo aiuto! Il secondo giorno, infatti, è cambiato tutto. L’arrivo di Dee Dee è stato fondamentale e ha svoltato il suono del gruppo. Ci ha rassicurati, ci ha dato piena libertà e fiducia. Mi sono sentita cullata e coccolata da tutti, compresi Dee Dee e Tim ed è grazie al loro supporto che mi sono riuscita a lasciare andare per davvero, soprattutto sul palco. Sono veramente felice del risultato finale e di quello che si è creato tra di noi: ci siamo innamorati, divertiti, abbiamo riso, pianto insieme e sono sicura che presto ci rincontreremo…

Dee Dee Bridgewater e Mirco Rubegni
Casa del Jazz, Roma

Cosa ti ha colpito di più di Dee Dee Bridgewater?
Michele Polga: Dee Dee è indescrivibile: la sua voce, il suo “timing”, la sua capacità espressiva e la sua umanità mi hanno davvero toccato. Ci ha sempre trattato con molto rispetto, esortandoci a non trattenere nulla; essere noi stessi nel modo più totale e spontaneo possibile. Non avere paura di andare oltre la nostra “comfort zone”. Mi ha colpito molto il fatto che ogni sera al momento di salire sul palco lei non abbia mai voluto precedere o seguire la band, voleva che entrassimo tutti assieme. Eravamo davvero un gruppo! Si è messa in gioco totalmente, con la scelta di un repertorio che non aveva mai cantato dal vivo e, per un’artista così affermata, non è cosa da poco. Dimostra il suo sconfinato amore per la musica.
Mirco Rubegni: Oltre a quello che ho appena scritto, riuscire ad eseguire in modo diverso, ogni versione di ogni brano, sia in prova che in concerto. Ogni volta c’era qualcosa di meraviglioso che non avevi sentito nelle versioni precedenti, piccole cose, semplici ma con una profondità assoluta.
Claudio Filippini: Senz’altro il suo charme, il suo modo di stare sul palco, il suo modo di relazionarsi con noi e con il pubblico, il suo timbro vocale, il suo swing, la sua risata, il suo modo modo di vedere le cose. Mi sono innamorato di lei, anche se lei non lo sa.
Rosa Brunello: Dee Dee è una persona meravigliosa, come si fa a non innamorarsi di lei? una donna carica di energia positiva, con la voglia di condividere la sua storia, le sue esperienze, la voglia di divertirsi con la musica come una bambina. ad ogni prova, ad ogni concerto, una versione differente dei temi in repertorio, sempre densi di empatia. Ogni volta grandissime emozioni sul palco!
Evita Polidoro: Dee Dee è un uragano, un vulcano, un’entità devastante! La sua energia si percepisce a chilometri di distanza. Mi ha colpita la sua esperienza, la capacità di tenere il palco, di gestire qualsiasi tipo di pubblico. Sono rimasta scioccata dalla sua voce, uno strumento pazzesco, capace di tutto. Amo la sua voglia di vivere, la sua risata contagiosa e i suoi abbracci confortanti, i suoi sguardi rassicuranti su e giù dal palco. Ho apprezzato tanto la sua voglia di conoscerci, di spronarci a dare il massimo, rivolgendosi a noi sempre con estremo tatto e leggerezza. Lavorare con lei e Tim è stato semplice e meraviglioso.

A conti fatti, come giudichi questa esperienza?
Michele Polga: Non dimenticherò mai la forza del suo abbraccio alla fine del primo brano al concerto di Grado. Ho provato una gioia indescrivibile.  È stata una vera fortuna condividere musica ed emozioni con Dee Dee.
Mirco Rubegni: Un’esperienza meravigliosa, per aver lavorato con Dee Dee, che mi ha fatto vivere con profondità questo percorso di crescita musicale, e soprattutto per aver suonato e conosciuto gli altri musicisti della band, persone con un animo e un cuore incredibile, che con simpatia, leggerezza, rispetto e tanta voglia di fare le cose per bene, siamo riusciti ad integrarci, e dare il meglio per questa splendida avventura.
Claudio Filippini: È stata una delle esperienze più belle che mi sia potuta capitare recentemente. Si è creato un clima meraviglioso in cui ognuno di noi, dalla band alla produzione, ha dato il meglio di sé. Spero tanto che la cosa abbia un seguito. Se ci dovesse essere di nuovo occasione per un nuovo tour penso che se non ho esitato la prima volta non lo farò nemmeno la seconda.
Rosa Brunello: Indimenticabile, a volte ci penso e mi pare di aver vissuto un sogno. Dee Dee pazzesca, Tim attento e gentilissimo, Mirco Michele Claudio ed Evita semplicemente unici, è stato bellissimo suonare insieme e spero che ricapiti presto di ritrovarci! Un ringraziamento speciale ad Andrea Scaccia, Enrico Iubatti e Nina Terruzzi!
Evita Polidoro: Considerando la malinconia e il senso di vuoto già presenti dal giorno seguente la fine del tour, posso dire che sicuramente è stata un’esperienza indimenticabile che mi ha migliorata e aiutata tanto. Dieci giorni veloci e stancanti. Ritrovarsi su palchi grandi con dei giganti, davanti ad un pubblico esigente è stata una prova fondamentale che penso di aver superato positivamente. Mi sono impegnata tanto e ho dato il meglio di me. Se ci ripenso, mi sembra assurdo! Un regalo immenso che porterò per sempre con me. Un regalo anche per i miei genitori, fans di Dee Dee da sempre. Un cerchio meraviglioso che si chiude, almeno temporaneamente, che dedico con tutta me stessa a mia madre, che si sarebbe commossa molto di più di sua figlia.
Alceste Ayroldi