il Centro d’Arte di Padova riapre il suo annuale cartellone di musiche nuove e nuovissime. Sostenuta da un successo di pubblico di tutte le età in costante crescita, la proposta musicale del Centro d’Arte è da sempre specchio delle tendenze più attuali, frutto com’è di un attento lavoro di esplorazione da parte dei curatori artistici, fautori inoltre di collaborazioni attive con i musicisti, volte a creare produzioni originali e che oggi qualificano la storica associazione concertistica padovana quale vero e proprio hub della musica innovativa. Il Centro d’Arte è altresì attento alla valorizzazione del ricchissimo archivio in dotazione attraverso pubblicazioni, fisiche e online, delle più importanti esperienze passate. Tutte queste attività sono possibili grazie al rapporto organico con l’Università di Padova, al fondamentale sostegno del Ministero della Cultura e ai contributi del Comune di Padova e della Regione del Veneto. Quest’anno sono quattro i momenti che accompagneranno il 2023 alla sua conclusione, quattro espressioni della musica attuale diverse tra loro e come sempre “fuori schema”; le accomuna il loro essere, ciascuna a suo modo, autenticamente “transnazionali”.
Si inizia il 5 ottobre, alla Sala dei Giganti, con due musiciste che da tempo collaborano in una medesima area di ricerca. Kaja Draklser, pianista slovena residente in Danimarca, la cui solida formazione ha radici sia nel repertorio classico sia nel jazz e Susana Santos Silva, trombettista portoghese residente in Svezia: la musica del duo abita uno spazio sonoro misterioso e ammaliante, costruito su lunghe esplorazioni strumentali dove composizione e improvvisazione si alternano senza soluzione di continuità.
Il 26 ottobre al Teatro Torresino è la volta di Andrea Centazzo, percussionista, compositore, tra i pionieri della free music europea, ormai da trent’anni cittadino USA. Centazzo torna a Padova con una delle sue performance solistiche in cui opera al centro di un nutritissimo arsenale di percussioni, formato che inaugurò negli anni ’70 allorché comparve diverse volte nelle stagioni del Centro d’Arte. Uno di questi memorabili episodi, risalente al 1977, verrà presentato per l’occasione in anteprima nella forma di album, edito dall’etichetta Holidays: si tratta di un duo con Evan Parker, padre fondatore dei nuovi linguaggi improvvisativi.
Il 10 novembre si torna alla Sala dei Giganti con Alessandro Bosetti, artista “senza etichette” che da anni si muove al confine tra musica composta, improvvisata, poesia, teatro e sound art. Questa volta Bosetti riprende una celebre composizione pianistica di Robert Schumann, il Carnaval, per riscriverlo a suo modo. Gli episodi di questo “Carnaval 2”, inframmezzati da “sipari” elettroacustici, sono affidati alle mani di un pianista virtuoso ed eclettico, l’olandese Reinier van Houdt.
L’anno si chiude dunque il 30 novembre presso la Sala dei Giganti con il quartetto euro-americano “The Bridge”, recente progetto del sassofonista portoghese Rodrigo Amado che ha riunito attorno a sé un gruppo di solisti dediti alla libera improvvisazione: il pianista Alexander von Schlippenbach, fondatore negli anni ’60 della Globe Unity Orchestra e leader di decine di altri organici, un primattore delle percussioni come Gerry Hemingway (già con Anthony Braxton anni ’80) e il contrabbassista Ingebrigt Haker Flaten, esponente di una generazione più giovane, affermatosi in diversi gruppi della scena nordeuropea prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Tutti i concerti hanno inizio alle ore 21.00.
Biglietti:Interi € 15; Ridotti € 8; Studenti dell’Università di Padova € 1
Per tutte le informazioni: www.centrodarte.it
CENTRO D’ARTE
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