Bergamo Jazz Estate, dal 27 giugno al 18 luglio

La Fondazione Teatro Donizetti/Bergamo Jazz e il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo presentano tre concerti al Lazzaretto, in collaborazione con il Comune di Bergamo.

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Tre concerti straordinari di respiro internazionale che vanno ad aggiungersi alla consueta programmazione di Bergamo Jazz di marzo.  Tre eventi speciali organizzati nell’ambito dell’iniziativa estiva promossa al Lazzaretto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo: Fondazione Teatro Donizetti e Bergamo Jazz, insieme al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, porteranno al Lazzaretto artisti di grande prestigio che riflettono la lunga tradizione di due dei più importanti festival musicali non solo della città.

Kurt Elling (foto Cory Dewal)
Yellowjackets Album shoot by Anna Webber

Si comincia venerdì 27 giugno con un autentico supertrio che reca l’intestazione di Mare Nostrum e che allinea la tromba di Paolo Fresu, uno dei più amati jazzisti italiani, anche all’estero, la fisarmonica magistrale del francese Richard Galliano e il pianoforte dello svedese Jan Lundgren, raffinato specialista degli 88 tasti. Giovedì 10 luglio sarà quindi la volta dell’americano Kurt Elling e dei connazionali Yellowjackets: l’incontro al vertice tra il principale esponente odierno del canto jazz declinato al maschile e una delle band più iconiche dell’area jazz-fusion, avverrà nel solco della musica dei Weather Report, leggendaria formazione che ha lasciato dietro di sé indelebili tracce di una musica avventurosa e innovativa.

Herbie Hancock (credit Abu Dhabi Festival)

Infine, venerdì 18 luglio, Bergamo vedrà il ritorno, dopo oltre 50 anni dal suo precedente concerto in città, di Herbie Hancock, una delle più luminose stelle del firmamento musicale mondiale. Il pianista e tastierista statunitense si esibirà al Lazzaretto alla guida di una band comprendente il trombettista Terence Blanchard, il chitarrista Lionel Loueke, il bassista James Genus e il batterista Jaylen Petinaud, tutti musicisti di comprovato valore.

Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21.30.

Venerdì 27 giugno2025, ore 21.30

MARE NOSTRUM: PAOLO FRESU, RICHARD GALLIANO, JAN LUNDGREN

Paolo Fresu tromba, flicorno, effetti

Richard Galliano fisarmonica, accordina

Jan Lundgren pianoforte

Mare Nostrum nasce nel 2005 dall’incontro fra tre forti personalità del jazz europeo: il sardo Paolo Fresu, autentico poeta della tromba e uno dei jazzisti italiani più amati in assoluto, anche all’estero; il francese Richard Galliano, straordinario fisarmonicista che ha rivoluzionato il linguaggio del suo strumento; lo svedese Jan Lundgren, pianista tra i più raffinati in circolazione. All’inizio si è trattato di un esperimento la cui riuscita ha spinto i tre musicisti a proseguire sulla strada dell’originale fusione tra diverse influenze, dalla musica folk alla classica, dalla canzone d’autore francese al jazz. Il tutto con sullo sfondo il Mare Nostrum, il Mediterraneo, da sempre incrocio di culture, di storie antiche e moderne, simbolo di dialogo fra i popoli, ma anche di terribili tragedie che si vorrebbero alle spalle ma che purtroppo sono di stretta attualità.
Il Mare Nostrum disegnato da Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren è un mare di sonorità, un’utopia di bellezza in cui ognuno dei tre musicisti si rispecchia mettendo il rispettivo bagaglio di esperienze al servizio di una visione musicale e poetica comune.

Paolo Fresu è un’istituzione nel jazz italiano degli ultimi tre decenni. Come leader e sideman ha partecipato a oltre 350 registrazioni, uscite per diverse etichette, dalla Splasc(h) alla Blue Note, da ECM alla Act, che ha dato alle stampe i quattro album del trio Mare Nostrum. Richard Galliano è un innovatore unico della fisarmonica e una voce singolare del suo strumento. Incoraggiato da Astor Piazzolla, ha creato la New Musette, personale versione della musica tradizionale francese, che è diventata uno dei suoi segni distintivi. Ha registrato più di 50 album da solista, nel jazz, nella musica classica e in vari stili musicali di tutto il mondo. La sua impressionante lista di collaborazioni include artisti come Chet Baker, Eddy Louiss, Ron Carter, Wynton Marsalis, Serge Reggiani, Claude Nougaro, Barbara, Juliette Greco, Nigel Kennedy, Enrico Rava e rinomate orchestre.

Il pianista Jan Lundgren è un pioniere del jazz europeo che combina musica classica, tradizioni popolari, improvvisazione. Ciò diventa evidente in Mare Nostrum, nel suo trio e nella personale visione di standard europei e standard svedesi, nella fusione di musica corale-rinascimentale e jazz.

Giovedì 10 luglio 2025, ore 21.30

KURT ELLING AND THE YELLOWJACKETS “Celebrate Weather Report”

Kurt Elling voce

Bob Mintzer sassofoni

Russell Ferrante tastiere

Dane Alderson basso elettrico

William Kennedy batteria

Il numero uno dei jazz singer e una delle band più iconiche dell’area jazz-fusion celebrano la musica dei Weather Report, leggendaria formazione che ha rinnovato nel profondo il modo di fare e ascoltare jazz. Da una parte Kurt Elling mette in campo il suo brillante timbro baritonale e la sua prodigiosa capacità di improvvisare su qualsiasi melodia, dall’altra gli Yellowjackets portano in dote il proprio bagaglio di formidabili strumentisti.  Tutti insieme si avvicinano alla musica dei Weather Report con rispetto ma prendendosi quelle libertà degne di ogni jazzista che si rispetti, infondendo nuove sfumature a brani oggi considerati dei classici.

Kurt Elling è l’incarnazione odierna del più autentico canto jazz declinato al maschile. Vincitore di due Grammy Awards, ai quali è stato candidato per 16 volte, il vocalist di Chicago possiede una tale varietà di colori grazie alla quale non teme rivali nel suo campo, tanto da farlo definire un “Sinatra dotato di superpoteri”. Perfettamente a suo agio con i tempi veloci e con tecniche stilistiche particolari quali il vocalese, Kurt Elling sa essere anche un interprete raffinato, sfoggiando eleganza e un palpabile senso poetico.

Gli Yellowjackets sono uno dei più blasonati marchi di quella che viene comunemente chiamata fusion-music. Costituiti sul finire degli anni Settanta dal chitarrista Robben Ford, che presto si sarebbe messo in proprio, gli Yellowjackets poggiano tuttora le basi su uno dei membri fondatori, il tastierista Russell Ferrante, al quale strada facendo si sono uniti il sassofonista Bob Mintzer, il batterista William Kennedy e, più recentemente, il bassista australiano Dane Alderson.  Con oltre 25 album alle spalle, le “giubbe gialle” sono una macchina musicale perfettamente oliata in tutti gli ingranaggi, capace tuttora di mettersi in gioco e di tracciare nuove traiettorie sonore.

Fondati nel 1971 dal sassofonista Wayne Shorter, dal tastierista Joe Zawinul e dal contrabbassista di origine ceca Miroslav Vitous, sull’onda della rivoluzionaria svolta elettrica di Miles Davis degli anni precedenti, i Weather Report restano un punto fermo nell’evoluzione espressiva del jazz verso una fusione con altri generi musicali, incluso il pop più sofisticato. L’entrata tra le file del gruppo del fenomenale bassista Jaco Pastorius porterà i Weather Report a livelli di popolarità degni di una rock band.

Venerdì 18 luglio 2025, ore 21.30

HERBIE HANCOCK

Herbie Hancock pianoforte, tastiere

Terence Blanchard tromba

Lionel Loueke chitarra

James Genus contrabbasso

Jaylen Petinaud batteria

14 Grammy Awards, una discografia di proporzioni vastissime che valica da sempre stili e generi, collaborazioni prestigiose, colonne sonore di film importanti: tutto ciò e molto altro ancora fa di Herbie Hancock un artista tra i più rappresentativi di oltre 60 anni di storia della musica moderna. Ottantacinque anni e non sentirli: Herbie Hancock è una vera leggenda vivente, uno spirito libero che con la sua musica, o meglio con le sue tante musiche, ha segnato in modo indelebile l’immaginario sonoro dagli anni Sessanta del Novecento in avanti.

Nato a Chicago nel 1940, Herbie Hancock è stato il tipico bambino prodigio: a soli 11 anni suona un concerto di Mozart con la Chicago Symphony Orchestra. Al jazz si è avvicinato ascoltando due pianisti diversissimi fra loro come Oscar Peterson e Bill Evans. Il primo ingaggio che lo metterà in luce risale al 1960, con Donald Byrd. Nel 1963 registra per la Blue Note il suo primo album Takin’ Off, che include quella che diverrà una delle sue massime hit “Watermelon Man”. Seguono altri album per la Bue Note (Maiden Voyage e Speak Like a Child fra gli altri), ma soprattutto avviene l’entrata nel quintetto di Miles Davis, completato da Wayne Shorter, da Ron Carter e da un giovanissimo Tony Williams alla batteria. Con Davis Herbie Hancock condividerà anche le visioni elettriche di fine anni Sessanta, partecipando ad album epocali come In A Silent Way e Bitches Brew. Facendo tesoro della lezione davisiana, Hancock esplorerà anche in proprio i suoni elettrici e poi elettronici con il sestetto Mwandishi e quindi con gli Headhunters, abbracciando con questi ultimi la causa del funk jazz e incrementando considerevolmente la propria popolarità. Il ritorno al jazz acustico non gli impedirà di cimentarsi nel 1983 con l’hip hop, grazie all’album Future Shock, quello di un altro successo planetario, “Rockit”. E poi vanno ricordate almeno le collaborazioni con il collega di strumento Chick Corea, con la cantautrice Joni Mitchell, le musiche per Blow Up di Antonioni, l’Oscar per la colonna sonora del film Round Midnight.

Del 2010 è un altro dei suoi album più acclamati, The Imagine Project, segnato dalla partecipazione di ospiti variegai come Jeff Beck, Seal, Pink, Dave Matthews, The Chieftains, Lionel Loueke, Oumou Sangare, Konono #l, Anoushka Shankar, Chaka Khan, Marcus Miller, Derek Trucks, Susan Tedeschi, Tinariwen e altri.

Dal 2011 Herbie Hancock è ambasciatore dell’UNESCO e sostiene l’International Jazz Day che si svolge ogni 30 aprile. Una giornata nel segno della condivisione dei valori di inclusione e dialogo fra culture diverse di cui Herbie Hancock si è sempre fatto autorevole interprete con la sua musica.

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA

c/o TEATRO DONIZETTI

Piazza Cavour, 15

Tel. 035.4160 601/602/603

E-mail biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org
http://teatrodonizetti.it

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