AUTORE
Stefano Bollani
TITOLO DEL DISCO
«Arrivano gli alieni»
ETICHETTA
Decca
È proprio il caso di dirlo: Stefano Bollani, cento ne pensa e cento ne fa… A pochi mesi dall’album dedicato a Zappa, il folletto dell’improvvisazione ritorna con un cd in solitaria, dove si destreggia tra pianoforte acustico, elettrico e canto. Un disco che sembra più uno sfizio che un progetto ambizioso, un divertissement destinato a scontentare i fan del jazz puro e duro. Eppure, dietro la scelta apparentemente leggera, c’è un pensiero forte. Un po’ come se lui dicesse: «Prendere o lasciare!». Tra brani originali (dall’iniziale funky di Alleanza al siparietto di Aural, che suona come una sorta di omaggio alla musique d’ameublement di Satie) e cover (da Aquarela do Brasil a The Preacher di Horace Silver, fino a Quando quando quando di Tony Renis), «Bolla» dà spazio al proprio côté da intrattenitore e nobilita l’arte del piano bar. Infine c’è il Bollani crooner, che già avevamo apprezzato in un album giapponese, «Ma l’amore no» (Venus, 2004). Nel tris di pezzi cantati, tutti dai testi surreali, spicca Microchip: qui il nostro – sfoggiando un’impeccabile pronuncia napoletana e uno stile vocale che ricorda Peppe Servillo – mette alla berlina l’abuso delle tecnologie e la paranoia del controllo totale.
Franchi
DISTRIBUTORE
Universal
FORMAZIONE
Stefano Bollani (p., p. el., voc.).
DATA REGISTRAZIONE
Roma, Casa del jazz, dal 3 al 5-5-15.