AUTORE
Gadaleta/Vancheri/Fioravanti
TITOLO DEL DISCO
«Fluet»
ETICHETTA
Dodicilune
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Non è difficile farsi attrarre e conquistare dalla materia sonora di questo disco, soprattutto se si asseconda quel creativo «fluire» cui accenna il titolo. All’interno del trio la musica sembra scorrere lambendo, a turno, uno dei protagonisti, per poi passare plasmata e trasformata in qualcosa di nuovo all’interprete successivo. Questa impostazione generale concede un largo spazio all’improvvisazione, ma al contempo non smarrisce mai del tutto l’aggancio ad alcune basi: le sezioni cantate o recitate, le melodie e il mood che caratterizza ciascuna traccia. Pur comunicando un grande senso di libertà, il progetto rimane inscritto dentro coordinate ben precise. «Fluet» è sicuramente, anche se non solo, un affascinante saggio sull’utilizzo della voce. Marta Gadaleta, autrice di tutte le liriche, alterna in lingue diverse il canto, di ispirazione jazzistica o a tratti più teatrale, con l’uso di vocalizzi, di un multiforme recitato musicale e di un parlato dove sembra spezzare e sviscerare le singole parole in cerca della loro musicalità segreta (si ascolti l’introduttiva Opening).
Questo gran lavoro non si risolve però in un vacuo solipsismo. La chitarra di Vancheri, autore o co-autore di quasi tutti i brani, sostiene armonicamente e ritmicamente la musica, arricchendola anche di violente e rumorose impennate elettroniche; l’insolita accoppiata con il clarinetto basso aggiunge un’ulteriore nota al contesto, più scura e materica. Last but not least, Ettore Fioravanti non è certo un semplice accompagnatore ma riveste un ruolo da protagonista paritario. Il suo strumento «canta» senza sosta e ha un ruolo fondamentale nella costruzione e nello sviluppo dei pezzi: per farsene un’idea basta ascoltare l’intreccio tra la lunga improvvisazione di batteria e le due oasi melodiche create dalla voce di Gadaleta in Graduale, uno dei due brani che omaggiano il pianista e compositore pugliese Gianni Lenoci, scomparso nel 2019. In tutti i pezzi si avverte il senso di un continuo mutamento che però non sfocia mai in un eccesso di astrazione, perché la musica mantiene una chiave di lettura sempre rintracciabile. In Miglia da fare prima di dormire l’avvolgente lirismo del canto viene prima integrato da un ritmo rock e poi sconquassato da una linea durissima della chitarra; l’atmosfera sembra acquietarsi solamente nel finale, ma è un’illusione momentanea. Feel the Light si apre invece con un parlato in italiano, approda a una luminosa melodia dai toni fiabeschi e infine riecheggia improvvisamente, con un’ironica marcetta, il teatro musicale di Brecht e Weill. Come si vede, il viaggio di «Fluet» è ricchissimo di sorprese e per questo consigliatissimo.
Pietro Cozzi
DISTRIBUTORE
IRD
FORMAZIONE
Marta Gadaleta (voc., elettr.), Gianni Vancheri (chit., cl. b., elettr.) Ettore Fioravanti (batt., perc.).
DATA REGISTRAZIONE
Bari, 9 e 10-1-24.