Franco D’Andrea – Sketches Of The 20th Century Orchestra

Franco D'Andrea celebra il XX Secolo con una orchestra nuova di zecca

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Fondazione Musica per Roma – foto di Musacchio/Ianniello/Pasqualini

Roma, Casa del Jazz
14 Giugno 2022

Serata di attesissimo debutto – e pubblico della grandi occasioni – per la Sketches Of The 20th Century Orchestra, il nuovo progetto offertoci dalla ferrea volontà di Franco D’Andrea e dalla Fondazione Musica per Roma, con il diretto coinvolgimento dell’etichetta Parco della Musica Records e del suo Produttore, Roberto Catucci.

A tale ultimo sforzo artistico il pianista ha lavorato in collaborazione con l’arrangiatore spagnolo Eduardo Rojo, scoperto in occasione di una sua partecipazione al concorso di Barga (per il quale aveva arrangiato il brano A4+m2).

Una grande orchestra, in tutti i sensi, composta da otto jazzisti (Gianni Oddi all’alto, Achille Succi all’alto e al clarinetto, Tino Tracanna al soprano e al tenore, Mirko Cisilino e Francesco Lento alle trombe, Federico Pierantoni al trombone, Gabriele Evangelista al contrabbasso, Roberto Gatto alla batteria) e dal Parco della Musica Contemporanea Ensemble (Filippo Fattorini e Maria Teresa De Sanio ai violini, Luca Sanzò alla viola, Elisa Astrid Pennica al cello, Manuel Zurria al flauto, Eugenio Renzetti al trombone basso, Paolo Ravaglia al clarinetto basso, Flavio Tanzi alla marimba, allo xilofono e alle percussioni e la direzione di Tonino Battista).

L’impegno del gruppo si è protratto per quattro giorni interi, che hanno contemplato anche sedute di registrazione in studio. Arrangiamenti di precisione millimetrica e di grande complessità, che traducono per questo ampio organico il sistema di lavoro basato sulla «teoria intervallare», da molti anni ormai campo di azione privilegiato del pianista meranese. La scelta dei componenti dell’orchestra, operata dallo stesso D’Andrea, si rivela particolarmente azzeccata nell’individuare musicisti eccellenti, tutti di grande capacità di lettura e adatti al cimento. Sugli scudi alcuni solisti formidabili, con alcune conferme (Tracanna, Succi e Cisilino) e qualche bella sorpresa (Pierantoni). Grande il sostegno strutturale garantito da Evangelista e Gatto, ottimo, come sempre, Lento. Peculiare l’utilizzo che Rojo ha immaginato del quartetto d’archi, sempre votato a garantire sortite a turno di qualcuno dei propri componenti.

«Sketches Of The 20th Century» è un lavoro a tema e, in fondo, questo tema è già tutto nel titolo: il Novecento come secolo magico, nel bene e nel male, e tempo nel quale il pianista ha vissuto. D’Andrea, del resto, è abituato a mettere il jazz –  musica di quel secolo – al centro di una struttura «trinitaria», che prevede anche la presenza dell’Europa (e proprio quella Europa musicale) e dell’Africa.

In partitura tredici brani (Triadic Fragments, P 5, Augmented Area – Fragment 1, C LydianAugmented Area – Fragment 2, m2 + M7, Altalena, Diminished 1 Area expl., M2, Six Bars, m2, Pelog Area, M6), che «raccontano» e descrivono il Secolo breve (compresi due di essi, vuoti e sospesi, a suggerire lo sgomento delle due Guerre Mondiali), in un progetto che ha quindi anche un valore profondamente identitario.

Non una ricerca di improbabili «terze vie» o di una fusione astratta jazz/classica, ma una storia viva, pulsante, a volte vivace, che mette in pratica una teoria lucida e rigorosa, basata sui nuclei di Webern (gli enunciati del pianoforte all’inizio dei brani comandano su tutto e sono lì a ricordarcelo) e con il cuore del pianista rivolto a due suoi numi tutelari: Ellington e Stravinskij (ma anche a certe idee di Coltrane). D’Andrea non cerca la ribalta, interessato piuttosto alla composizione (e alla comprova che il suo metodo di lavoro potesse funzionare anche con questo organico) e a confrontarsi con l’orchestra (per usare le sue stesse parole: pianoforte e orchestra sono «due fasci di complessità»).

A questo, punto, a prova riuscita, con grande curiosità attendiamo il disco.

Sandro Cerini