AUTORE
Yaniv Taubenhouse
TITOLO DEL DISCO
«Hope»
ETICHETTA
Fresh Sound New Talent
Musica come fonte di speranza e veicolo di resistenza. Di Yaniv Taubenhouse, esponente dell’eletta schiera dei pianisti israeliani di ultima generazione – da Shai Maestro a Yonathan Avishai avevamo già riferito sulle colonne del nostro giornale. L’occasione era l’uscita di «Roads», pregevole lavoro in trio sempre per l’etichetta di Jordi Pujol. Qui, però, le cose cambiano. Perché «Hope», sesto progetto da leader del nostro, è un disco per piano solo. Una sfida che il jazzista di Tel Aviv – da tempo attivo sulla scena di New York – affronta con disinvoltura e senza alcun timore reverenziale di confrontarsi con gli illustri precedenti del passato. Registrato alla vigilia del primo lockdown, e cioè nel febbraio di due anni fa, contiene un’ora abbondante di musica di alta qualità. Una dozzina di brani strutturati in tre capitoli, tra composizioni originali e riletture: da Cole Porter a Kenny Wheeler, passando per un’ispirata ripresa di Two For The Road di Henry Mancini e We See di Monk, quest’ultimo un vero riferimento per Taubenhouse. Tocco netto e colto, tecnica solida, fantasia nell’improvvisazione, capacità di narrare e di stare sempre dentro l’armonia e la melodia rendono fluido e piacevole l’ascolto del disco. È stato detto che, pur avendo uno stile definito, Yaniv fa trekking tra Oscar Peterson e Bill Evans, tra Hancock e Jarrett. Quasi volesse dimostrare che la storia del pianoforte jazz è una e una sola. E che lui cerca un posto al sole proprio all’interno di questo percorso.
Franchi
Pubblicata sul numero di aprile 2022 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
IRD
FORMAZIONE
Yaniv Taubenhouse (p.)
DATA REGISTRAZIONE
Knob Hill, Arkansas, 25-2-20.