TODD MARCUS «In The Valley»

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AUTORE

Todd Marcus 

TITOLO DEL DISCO

«In The Valley»

ETICHETTA

Stricker Street


Nato nel New Jersey da padre egiziano e madre americana, Todd Marcus sta dedicandosi sempre più a fondo alla possibilità di inserire nel jazz alcune caratteristiche della musica mediorientale. Nel 2015 aveva inserito questo impegno nella celebrazione della purtroppo effimera Primavera Araba con «Blues For Tahrir», dimostrando di essere anche un musicista che partecipa al suo tempo (an[1]che nell’attività per l’associazione no profit Intersection of Change della città dove risiede, Baltimora). «In The Valley» si riferisce alla Valle del Nilo ma senza guardare agli aspetti spirituali tanto cari a un Sun Ra o a un Pharoah Sanders. Il disco è centrato soprattutto sull’anima vitale e caotica del Cairo, il traffico, le navi fluviali, le luci elettriche, le auto, i clacson. Il nonetto diretto da Marcus ha la brillantezza di una band di Don Ellis – dunque quanto di meglio per i frenetici quadri di vita egiziana – e questo fin dal primo brano, Horus, dove all’interno di un ritmo infernale si scorge l’utilizzo di scale mediorientali. L’ultimo brano è invece un pezzo austero nel quale Marcus, a suo dire, ha vo[1]luto reinventare la musica tipica dei documentari sulla grandezza dell’antico Egitto. Tra queste due «porte», «In The Valley» propone situazioni diverse: per esempio, vira verso il funky in Cairo Street Ride oppure racconta il ritorno a casa di Todd poco tempo dopo la morte del padre (nel malinconico, invernale Final Days). In ogni circostanza, l’orchestra e i suoi solisti suonano con ammirevole slancio. C’è da soffermarsi, però, su Todd Marcus, e non solamente in quanto leader. Il suo lavoro di scrittura è attento e innovativo, a maggior ragione se si pensa che in questa veste è autodidatta. Più ancora lo si apprezza come solista. In genere il clarone viene usato come una voce grottesca, popolaresca, ironica o anche pensosa nel jazz più «avanzato». Marcus, invece, lo immerge in una musica che è, sostanzialmente, jazz moderno, trattandolo come un coltraniano tratterebbe il sax tenore, togliendogli un po’ del tipico color legno e finendo per sorprenderci.
Piacentino

pubblicata sul numero di dicembre 2022 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

toddmarcusjazz.com

FORMAZIONE

Alex Norris (tr.), Alan Ferber (trne), Todd Marcus (clar. b., dir.), Brent Birckhead (fl., alto), Russell Kirk (alto), Greg Tardy (ten.), Xavier Davis (p.), Jeff Reed (cb.), Eric Kennedy (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Silver Spring (Maryland), 17-6-2019.