The Locals «Play The Music Of Anthony Braxton»

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AUTORE The Locals

TITOLO DEL DISCO

«Play The Music Of Anthony Braxton» ETICHETTA Discus
Tutto si può dire della musica di Braxton, ma trascinante non è certo il primo aggettivo che poteva venire in mente, almeno fino all’uscita di questo disco. Si tratta della registrazione di un concerto del quintetto capitanato da Pat Thomas e dedicato proprio alle musiche del chicagoano, quelle dei suoi anni rutilanti. La scaletta infatti pesca nel suo repertorio degli anni Settanta con una sola eccezione, la Composition 115 risalente al 1984. Ma perché trascinante? È presto detto. Si immagini all’opera Miles Davis, quello torrido di «On The Corner», impegnato a strattonare le architetture braxtoniane a colpi di funk, picchiando sodo, mettendo a nudo quell’anima nera più o meno rivestita da una patina accademica dall’autore. Avviene proprio questo, subito, con la Composition 40b, prelevata da «Six Compositions – Quartet (1981)». Il corpo della composizione viene lacerato, ne viene afferrato un brandello, reso palpitante con iniezioni robuste di ritmo, caricati di elettricità, fino a ridurre l’originale a un’allusione, senza che il senso ne rimanga polverizzato. Il colpo di genio di Thomas e compagni è stato proprio quello di pestare per bene e rimodellare secondo schemi che evidentemente non sono poi così alieni rispetto alle rigorose geometrie braxtoniane. Si badi bene però che se la ritmica, rafforzata dalla chitarra piuttosto acida di Evan Thomas, spinge decisa, il pianismo di Pat Thomas è la memoria free di questa musica ben assecondato da Ward, a cui tocca il compito ingrato di replicare Braxton, ma che si disimpegna con disinvoltura disegnando una sorta di Dixieland d’avanguardia. Sorprendente l’attacco quasi cacofonico di un brano che comparve sul celebre «New York Fall 1974», Composition 23B (per un errore di stampa indicata come 23G), coacervo di suoni stritolati tra melodica e chitarra e una linea di basso dritta che di più non si può. L’accattivante marcetta pubblicata su «The Montreux/Berlin Concerts», intitolata Composition 6C, qui pare fibrillare come scossa da un alto voltaggio. Trascinanti, tutti, come nel resto del disco, salvo poi scegliere di rendersi più concettuali e astratti per eseguire uno dei brani più coinvolgenti dell’intero repertorio braxtoniano, Composition 23G, (a sua volta indicata come 23B), da «Five Pieces», rendendo fantasmatico quel fulminante attacco all’unisono dell’originale. Qualcosa di analogo si opera nell’esordio di Composition 115, tratta da «Six Compositions (Quartet) 1984», versione non solo assai diversa ma superiore all’originale, forte di una strepitosa improvvisazione piano/clarinetto in apertura che evolve in un free funk ossessivo. Il tutto da applausi, che il pubblico presente non risparmiò. Fucile Pubblicata sul numero di maggio 2021 di Musica Jazz

DISTRIBUTORE

discus-music.co.uk FORMAZIONE
Alex Ward (cl.), Pat Thomas (p., melodica), Evan Thomas (chit.), Dominic Lash (b.), Darren Hasson-Davis (batt.). DATA REGISTRAZIONE
Nickelsdorf, 2006.
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