AUTORE
Enrico Pieranunzi
TITOLO DEL DISCO
«Pieranunzi plays Previn»
ETICHETTA
Extended Place Records
Un pianoforte, due giornate di registrazione e poco meno di diciannove minuti di musica: è la carta d’identità basica di «Pieranunzi Plays Previn». Nonostante la breve durata, l’extended play – cui il pianista capitolino tiene però in modo particolare – riapre il caso André Previn. Un cold case, diremmo oggi facendo ricorso alla terminologia giudiziaria a indicare crimini o misteri del passato insoluti e di cui si riaprono i fascicoli alla ricerca di elementi nuovi. Nello specifico la storia è questa: come mai le can[1]zoni del geniale pianista e compositore ebreo-berlinese, che ha fatto fortuna a Hollywood dividendosi tra colonne sonore per musical, tv e cinema (ha vinto ben quattro Oscar), improvvisazione swing e repertorio classico, non sono diventate jazz standard come è accaduto nel caso di Lerner e Loewe o di Rodgers e Hammerstein, senza scomodare Gershwin, Cole Porter o Berlin? E perché quelle composizioni, all’epoca baciate dal successo, sono finite nel dimenticatoio? Su suggerimento del collega di stru[1]mento oltre che produttore del disco Alessandro Stella – patron dell’Extended Place Records, etichetta digitale che si avvale anche del supporto fisico del cd, sia pure in quantità limitata – dal repertorio di Andreas Ludwig Priwin (questo il vero nome dell’artista) il pianista romano ha selezionato cinque pezzi: tre dal musical Coco (1969); uno dal film The Subterraneans (1960, ispirato al romanzo di Jack Kerouac e uscito in Italia con il titolo La nostra vita comincia di notte) e una canzone del 1959 (You’ve Had A Change of Hearth). Materiale ideale per Enrico, anche lui felicemente diviso – come Previn – tra mondo accademico e improvvisazione, sensibile alla bellezza melodica e dotato di un gusto armonico di assoluta eccellenza. Let’s Go Home è la miglior introduzione possibile all’universo elegantemente romantico di Previn e in questo brano, come nel successivo e più mosso Always Mademoiselle, Pieranunzi dà lezioni di piano, passando dall’amato Bill Evans allo stride e al blues, con il tocco raffinato ed enciclopedico che costituisce la sua cifra. E questo non è che il primo capitolo di una serie di omaggi al songbook di Previn: «Siamo già entrati in sala di registrazione con Simona Severini per realizzare altri tre pezzi. E ci sarà un ulteriore seguito con altre formazioni», ci racconta lui. Un’osservazione finale. Nelle note del disco compare una dedica al cantante americano Michael Feinstein, il cui album del 2013 «Change Of Heart. The Songs Of André Previn», registrato in duo con il compositore già anziano (è scomparso nel 2019), ha ispirato Enrico: «È grazie al suo lavoro che mi sono innamorato di queste canzoni», spiega. Per cui, in attesa delle successive portate, godiamoci come antipato «Pieranunzi Plays Previn». Ne vale la pena.
Franchi
pubblicata sul numero di marzo 2023 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
extendedplace.com
FORMAZIONE
Enrico Pieranunzi (p.).
DATA REGISTRAZIONE
Roma, 30 gennaio e 11 novembre 2021.