AUTORE
Phil Haynes
TITOLO DEL DISCO
«The Complete American Recordings»
ETICHETTA
Corner Store Jazz
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Tra la fine degli anni Ottanta e la metà dei Novanta si svolse la vita breve – e dalle uscite molto sporadiche – del gruppo 4 Horns & What? fondato da Phil Haynes. La struttura prevedeva due ottoni, due ance e una batteria, quindi niente strumenti armonici né contrabbasso e nemmeno percussioni ulteriori. Il quintetto riuscì a registrare solamente due dischi – «4 Horns & What?» (1989) e «4 Horns Lore» (1991) – per l’etichetta tedesca Open Minds, che però fallì, relegandoli così al mare degli scomparsi. Per fortuna vengono recuperati adesso dalla Corner Stone Jazz, che aggiunge perfino una registrazione inedita dal vivo avvenuta nel 1995 (alla Brooklyn School of Music) della quale lo stesso Haynes aveva dimenticato l’esistenza. Non sono note, per il momento, altre registrazioni, quindi questo triplo cd si può considerare l’opera completa del quintetto, i cui unici elementi fissi sono stati Smoker (del quale Haynes fu allievo), Laster e il batterista. Questo – come suol dirsi – per la cronaca. Passando alla musica, è tra le più prodighe e stimolanti che si siano ascoltate negli ultimi trent’anni: è libera, d’avanguardia, non di rado con turbolenze free, ma in ogni brano mantiene sempre un riconoscibile punto di riferimento nel tema. Un quartetto di fiati e un batterista (concentrato soprattutto sulle pelli) significa che le performance si giocano sul rapporto fra queste entità. Ma significa anche che qui si risale a una struttura di gruppo e a una fede nella polifonia codificate almeno un secolo fa a New Orleans; Haynes, del resto, lo sancisce esplicitamente in Adrienne’s Jazzmarchrag. Il quintetto sa essere morbido in Ballad For Heike ma anche robusto quanto una big band in Eclipse e in A’lil Iowa Get-Down (brano che Elio e le Storie Tese definirebbero «mononota»). C’è una straordinaria ricchezza di umori in questi dischi ai quali i musicisti coinvolti – davvero una all-stars – danno calore, generosità e un dialogo inesausto dove nessuno intende emergere. E c’è anche divertimento, come puntualizza con un pizzico di ironia il quasi pop di Goofus’ Step. Il live, propiziato e introdotto da Don Byron, si basa per gran parte su brani dei due dischi di studio, rifatti con eccitante freschezza. Non vi è altro da aggiungere se non che si tratta di un album altamente raccomandabile.
Giuseppe Piacentino
DISTRIBUTORE
philhaynesmusic. bandcamp.com
FORMAZIONE
Phil Haynes (batt.) e formaz. complessiva: Paul Smoker (tr.), Herb Robertson (tr., flic.), Joe Daley (tuba, trne, euphonium), Andy Laster (bar., fl., alto), Ellery Eskelin, John Tchicai (ten.).
DATA REGISTRAZIONE
New York, gennaio 1989, 24-11-91, 13-10-95.