AUTORE
Paolo Fresu
TITOLO DEL DISCO
«Legacy»
ETICHETTA
Tuk Music
Ecco il bis. Dopo il trittico «P60LO FR3SU» – pubblicato nel 2021 per festeggiare il suo sessantesimo compleanno – Fresu ritorna alla formula triangolare, dando alle stampe un box nuovo di zecca che racchiude un tris di album (segnaliamo, tra l’altro, che i brani della versione in lp e di quella in cd qui recensita sono diversi). Non è un caso, conoscendo il suo amore per i rimandi e gli intrecci. Tre, secondo la scuola pitagorica, è il numero perfetto in quanto sintesi del pari (due) e del dispari (uno). In più nella teoria dei numeri designa la superficie e la prima superficie è a forma di triangolo. In questo ca[1]so, però, il materiale è totalmente inedito e segue gli indirizzi estetici principali del trombettista di Berchidda, che schiera qui i suoi gruppi storici: il quintetto (in pista da quattro decenni) a rappresentare l’anima acustica; il Devil Quartet (attivo da un ventennio) che esprime la pulsione elettrica; e il duo con Caine (nato ventidue anni fa) che incarna il suo spirito dialogico. Il titolo «Legacy» indica un’eredità da tramandare: si tratta, come spiega Fresu nel libretto, «di un lascito per il domani e di un dovere verso me stesso e verso chi verrà dopo di me». E, a dimostrazione del fatto che per lui la musica è soprattutto un’alchimia collettiva, sceglie di firmare tre cd – «Repens», «Impromptus», «Improvvisi» – del tutto improvvisati. Sono frammenti sonori che nascono dalla storia, dalla consuetudine e dalla passione del suonare insieme. Perché, secondo le parole di Wayne Shorter citate da Fresu, «la composizione è un’improvvisazione rallentata». Nelle oltre tre ore di musica (di nuovo il numero tre) il passato, il presente e anche i gruppi si intrecciano. Così la chitarra elettrica di Ferra fa capolino nel disco più acustico del quintetto, mentre Cipelli e Tracanna sono ospiti del Devil Quartet a indicare l’osmosi tra le diverse situazioni. Anche se l’album più interessante e meno prevedibile della trilogia è senza dubbio quello con Caine. Il tastierista di Filadelfia stimola Fresu ad avventurarsi lungo strade meno battute. Ed è capace di fare la differenza sia al piano acustico sia al Fender, duettando nel segno dell’identità e della differenza. Una libera improvvisazione a volte tesa e in altri casi più lirica, ma sempre telepatica in modo tale da lasciare spazio al gusto per la melodia, con echi di gospel, blues e funky che convivono con effetti elettronici e passaggi astratti e free (in Improvvisi four, per esempio). E attenzione alla sorpresa finale: ogni cd infatti contiene una ghost track. C’è l’omaggio al mondo barocco nel passo a due con Uri (L’amante bugiardo di Barbara Strozzi); quello a Gershwin nel disco del Devil (My Man’s Gone Now) e una cover di / degli Alice Cooper nel cd in quintetto (Only Women Bleed). E va bene così.
Franchi
DISTRIBUTORE
Ducale
FORMAZIONE
Paolo Fresu (tr., flic., effetti, perc.), Tino Tracanna (ten., sop.), Bebo Ferra (chit.), Uri Caine, Roberto Cipelli (p., p. el), Paolino Dalla Porta, Attilio Zanchi (cb), Ettore Fioravanti, Stefano Bagnoli (batt.)
DATA REGISTRAZIONE
Cavalicco, dal 20 al 22-9-22 e dal 25 al 30-9-23.