Omer Klein «Personal Belongings»

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AUTORE

Omer Klein

TITOLO DEL DISCO

«Personal Belongings»

ETICHETTA

Warner Music


Quali sono gli «effetti personali» di Omer Klein? In primo luogo il suo strumento e la sua preziosa memoria musicale. Per questo «Personal Belongings» – nono album come leader del pianista, che ha alle spalle anche un disco per la Tzadik di John Zorn, «Rockets on the Balcony» (2010) – è innanzitutto un diario di viaggio. Un viaggio interiore, certo, anche perché concepito nei lunghi mesi di clausura forzata a causa del primo confinamento per la pandemia di Covid. Un progetto o, per meglio dire, una narrazione che si sviluppa su doppio binario. I sei brani da lui composti ed eseguiti in solitaria, da un lato; e, dall’altro, quattro temi in cui l’improvvisatore di Netanya – città vicina a Tel Aviv – si affida alla formula del trio con contrabbasso e batteria: quello con Haggai Cohen-Milo e Amir Bresler, «amici israeliani» e suoi complici storici sul palco e in sala di registrazione, come nel precedente album del musicista, «Radio Mediteran» (2019), una zigzagante itinerario sonoro tra i Paesi del Mediterraneo. In Klein l’impronta della cultura e delle sonorità ebraiche si avverte ancora di più rispetto ad altri colleghi della cosiddetta nouvelle vague pianistica jewish (pensiamo a Shai Maestro, Yaniv Taubenhouse, Yonathan Avishai e Yaron Herman, solo per citare i più noti). E tuttavia è sempre perfettamente integrata col linguaggio del jazz. Brani come Kavana e Baghdad Blues – il primo per piano solo che sfuma nel secondo, dove invece entra in azione il trio – fondono con maestria elementi della tradizione mediorientale e moderna improvvisazione. Un’operazione suggestiva e simile a quella realizzata da Chick Corea con la musica di matrice ispanica. Altrove, invece, sono le pulsazioni funky e il gusto per il modale a prevalere: accade in Shake It, le cui atmosfere rimandano a Keith Jarrett e al suo Standards Trio nell’album «Changeless». Detto ciò, e al netto delle influenze e dei debiti nei confronti dei maestri sopra citati, Klein è un jazzista originale e molto ispirato e i suoi compagni di cordata non sono da meno.
Franchi

Pubblicata sul numero di gennaio 2022 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

Warner

FORMAZIONE

Omer Klein (p.), Haggai Cohen-Milo (cb.), Amir Bresler (batt.)

DATA REGISTRAZIONE

Osnabrück, dicembre 2020.