NILS ØKLAND & SIGBJØRN APELAND «Glimmer»

- Advertisement -
AUTORE Nils Økland & Sigbjørn Apeland 

TITOLO DEL DISCO

«Glimmer» ETICHETTA ECM
Come molti suoi colleghi scandinavi, Nils Økland è un musicista che sa mettere in comunicazione le tradizioni locali con una visione sonora e linguistica tipicamente contemporanea. È evidente, per esempio, nell’esperienza del trio Lumen Drones, da lui co-fondato e pubblicato dalle etichette ECM e Hubro. Økland sa anche confrontarsi con il patrimonio più antico del proprio paese, ed è ciò che succede adesso in questo splendido «Glimmer». Per il quale ECM mette eccezionalmente in copertina non una foto e nemmeno un frontespizio di solo testo ma un disegno dell’Ottocento. Anche stavolta la scena è condivisa con Sigbjørn Apeland; si frequentano da trent’anni e in coppia avevano reso nel 2011 un denso omaggio al grande violinista ottocentesco Ole Bull («Lysøen»). Adesso l’ambito d’azione è la canzone popolare norvegese, in particolare quella delle regioni occidentali e grazie alle ricerche sul campo effettuate da Apeland (che come Økland è cresciuto da quelle parti). Non è un caso che la durata di ciascuno dei quindici brani non superi i quattro minuti e mezzo. Questi pezzi sono, in sostanza, racconti, e per la loro stessa natura non possono che avere spazi ben definiti. Non sappiamo di che cosa parlassero in origine, ma possiamo seguirli ugualmente, nel loro sviluppo strutturato e compiuto, quasi come se ne intuissimo il testo (detto tra parentesi, dal brano d’apertura Skynd Deg, Skynd Deg esce l’eco casuale di St. James Infirmary, straziante pezzo della tradizione americana). Nel rileggere queste pagine Økland e Apeland hanno dato vita a un progetto tutto sommato semplice. L’armonium provvede a un tappeto in continua mutazione sia nelle dinamiche sia nel rapporto fra i suoni. Mentre il compito di «cantare» le melodie è affidato ai due strumenti monodici: il violino dell’Hardanger, che ha il doppio delle corde del violino classico – cioè l’altro strumento – anche se la metà di esse risuonano solo «per simpatia». Diciamo, per farla semplice, che Apeland è l’ambiente e Økland, con un’intensità che sfiora il romanticismo, incarna i personaggi; proprio come avviene nel romanzo nordico, dove i due elementi hanno pari importanza. Nove brani appartengono alla tradizione, gli altri sono firmati dagli stessi interpreti nel rispetto del disegno generale (con un tempestoso exploit di Apeland in Myr). Ovunque, c’è la forza cupa e struggente che Økland e Apeland sprigionano e che danno a questo disco un’aura di passionalità (altro che freddezza nordica…). Le tormentose ballate O Du Min Emmanuel, Nu Solen Går Ned e O, Venner vedono il dialogo fra i due musicisti particolarmente profondo. Ma va detto che in ogni suo angolo «Glimmer» non perde un briciolo della propria poesia. Piacentino pubblicata sul numero di agosto 2023 di Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Ducale FORMAZIONE
Nils Økland (viol., viol. dell’Hardanger), Sigbjørn Apeland (armonium). DATA REGISTRAZIONE
Etne, gennaio e marzo 2021.
- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

Isaiah Collier & The Chosen Few per Pisa Jazz Rebirth

Alla testa del quartetto The Chosen Few, Isaiah Collier ha messo in mostra i forti legami con una gloriosa stagione del jazz afroamericano, che lo spingono ad esplorare a fondo le possibilità offerte dal sistema modale e le risorse del proprio strumento, sul quale sfoggia un'invidiabile padronanza.

«Incanti e disincanti». Intervista ad Armanda Desidery

Nuovo disco per la pianista e compositrice partenopea. Un disco impegnativo che ha coinvolto diciannove musicisti. Di seguito un estratto dell’intervista che sarà prossimamente pubblicata sulla rivista Musica Jazz.

La stagione concertistica degli International Summer Workshop di Siena Jazz

Cinquantacinquesima edizione dei seminari senesi. Tra gli appuntamenti anche una Conferenza sulla parità di genere in ambito jazzistico e un Simposio internazionale sull'improvvisazione all'interno del progetto JazzAble.