Michel Portal «Our Meanings And Our Feelings»

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AUTORE

Michel Portal

TITOLO DEL DISCO

«Our Meanings And Our Feelings»

ETICHETTA

Parlophone (solo digitale)


Alle radici del free europeo, o quanto meno francese o, ancora, della personale lettura datane da Michel Portal: solo quest’ultima affermazione può essere condivisibile, perché in quel fatidico 1969  che in Francia fu così fortemente dedito alla causa della New Thing – di acqua sotto i ponti, anche al di qua dell’Atlantico, ne era passata già parecchia. Ma forse no: neppure quell’affermazione può reggere del tutto, perché questa visione non può esser definita strettamente portaliana né solo francese, visto il ruolo giocato dai coéquipiers del Grande Basco, primo fra tutti il tedesco (dell’Est, all’epoca) Joachim Kühn, che tutti conosciamo come pianista ma che qui (e non solo, ovviamente) dà di piglio a un’altra mezza dozzina di strumenti, a partire dal sax alto, rivaleggiando con Portal (al tenore) proprio sotto questo profilo specifico. Entrambi del resto si destreggiano anche con svariati strumenti di foggia etnica, decisamente in linea con tempi già di terzomondismo e volontà vorace di ampliamento del vocabolario (timbrico-emozionale, lo definiremmo), che in questo imperdibile album – esordio da leader di Portal e oggetto di una ristampa quanto mai opportuna, necessaria se non addirittura indispensabile, arrivando giusto all’indomani dell’uscita del suo ultimo, «MP85», di cui ci siamo appena occupati sul numero di giugno – giocano un ruolo tutto fuorché meramente ornamentale. Il tono? Free della più chiara acqua: acceso, irriguardoso, irriverente, condotto lungo le coordinate che abbiamo cercato pur sommariamente di descrivere, cinque brani ovviamente scanditi secondo modi e tempi propri dell’ lp, con un’anima forte, arcigna, integra, fino all’urlo e al lamento più esplicito (qua e là di tratto ayleriano). Oltre ai due principali protagonisti del lavoro (varrà la pena di sottolineare come il profilo di Kühn compaia accanto all’immagine di Portal in copertina), ciascuno degli altri tre fa in pieno la sua parte. Vogliamo del resto andare a consultare le rispettive discografie per renderci conto di quale coacervo di esperienze parallele ognuno di essi abbia toccato in quegli anni nodali per lo svolgersi del linguaggio jazzistico del Vecchio Continente (e non)? Sarebbe pleonastico. Meglio godersi questi quaranta minuti di musica tiratissima ed eccitante senza perderci in ulteriori fronzoli.
Bazzurro

Pubblicata sul numero di luglio 2021 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

Parlophone (solo digitale)

FORMAZIONE

Michel Portal (ten., cl., cl. picc., corno di bassetto, zoukra, steel drums), Joachim Kühn (p., alto, shenai, corno di antilope, perc.), Jean-François Jenny Clark (cb.), Aldo Romano (batt.), Jacques Thollot (batt., perc.).

DATA REGISTRAZIONE

Parigi, 27-6-69.