JOHNNY LYTLE «People & Love»

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AUTORE

Johnny Lytle

TITOLO DEL DISCO

«People & Love»

ETICHETTA

Craft


Questo è un disco molto interessante e particolarmente riuscito, che non meritava di restare nel dimenticatoio in cui era finito da cin[1]quant’anni buoni salvo una ristampa in cd nel 2013, rimasta in cata[1]logo lo spazio di un mattino e che comunque nel nostro Paese non aveva mai trovato udienza. Bene ha fatto quindi la Craft a prepararne una nuova edizione, disponibile sia in streaming 24-192 sia soprattutto in vinile, proprio perché nel corso degli anni il vecchio lp Milestone era diventato ambitissima preda di collezionisti (anzi, più precisamente di crate diggers) e di disc-jockey, raggiungendo quotazioni considerevoli giustificate anche dall’esigua tiratura dell’album originale. Lytle è scomparso da tempo, a fine 1995 (era nato a Springfield, Ohio, nel 1932), e forse anche questo ha contribuito alla sua rimozione dal[1]la memoria collettiva, per quanto la decina scarsa di album incisi dal 1960 al 1964 per la Riverside, la Jazzland e la Tuba – tutti prodotti da Orrin Keepnews – sia stata più volte ristampata negli anni Ottanta e Novanta, ai tempi d’oro del cd, mentre resta tuttora nel limbo il (comunque non indimenticabile) pugno di album registrati a fi[1]ne Sessanta per la Solid State di Sonny Lester. Nel 1971 Keepnews era tornato alla carica con la sua Milestone, concedendo a Lytle altre due occasioni discografiche: questo «People & Love» e, giusto un anno prima, «The Soulful Rebel», che tra l’altro vede Ron Carter im[1]pegnato al basso elettrico. Il sostanziale disinteresse incontrato da «People & Love» mise fine per diversi anni alla carriera jazzistica di Lytle; il quale, dopo aver collaborato per buona parte del decennio con il gruppo funk degli Zapp e il suo co-leader Roger Troutman, riemerse solo nel 1978 dando inizio a una lunga serie di album per la Muse (sei, oltre a diverse comparsate su dischi altrui) interrotta da una prematura scomparsa. Peccato: Lytle non è stato certo un caposcuola del vibrafono ma era senza dubbio un preparatissimo strumentista (tanto da essere soprannominato «Fast Hands») che aveva ben saputo sfruttare il momento di splendore del cosiddetto soul jazz, restando però sempre sulla soglia del grande successo di pubblico che mai avrebbe conseguito, a differenza di quanto ha saputo fare il suo quasi coetaneo Roy Ayers, che ne rappresenta per molti versi il corrispettivo sulla West Coast. «People & Love», in effetti, potrebbe per certi versi essere scambiato per un coevo disco di Ayers, i cui primi due album Polydor («Ubiquity» del 1970 e «He’s Coming» del 1972) avevano trionfato nelle classifiche, e proprio il contemporaneo recupero di Lytle da parte del sempre attento Keepnews, così come l’impostazione stilistica dei due Milestone, fanno capire benissimo in quale ambito mirasse a inserirsi questa coppia di incisioni. Comune ad Ayers e Lytle è infatti anche l’interesse verso il songwriting r&b più aggiornato dell’epoca, canzoni strutturalmente e armonicamente non banali che Lytle rielabora con intelligenza e addirittura con una certa visionarietà: qui appare una notevolissima rilettura di People Make the World Go Round, brano di Thom Bell e Linda Creed portato proprio in quei mesi al successo dagli Stylistics, così come è altrettanto riuscita la versione della Where Is the Love scritta da Ralph MacDonald e Bill Salter per Roberta Flack e Donny Hathaway. Tutti suonano benissimo – spicca lo spericolato Cabell, sorta di incrocio tra un Archie Shepp e un David Murray ante litteram – e contribuiscono all’ottimo risultato.
Conti

DISTRIBUTORE

Universal

FORMAZIONE

Marvin Cabell (fl., ten.), Daahoud Hadi [Butch Cornell] (p. el., org.), Johnny Lytle (vib.), Betty Glamann (arpa), Bob Cranshaw (b. el.), Jozell Carter (batt.), Arthur Jenkins (perc.).

DATA REGISTRAZIONE

New York, agosto e settembre 1972.