AUTORE
Jane Ira Bloom & Mark Helias
TITOLO DEL DISCO
«Some Kind Of Tomorrow»
ETICHETTA
Autoprodotto
Fra i tanti album nati in tempi di – e secondo le modalità della – pandemia, questo è senz’altro di quelli da tenere da conto. Inciso – come si dice – in remoto, si muove lungo coordinate perfettamente sinergiche, sotto ogni profilo le si osservi. Il timbro della Bloom è sempre bellissimo, cristallino (salvo quando è lei a volerlo increspare: ma sotto si coglie sempre quella perfetta tramatura), mentre Helias, che dell’album (edito solo in digitale) ha curato la post-produzione, sia in pizzicato che (più di rado) archettato, le è accanto in ogni frangente, valorizzando appieno il contrasto di registro fra i due strumenti, che si fa in effetti linfa vitale dell’incisione, anche qui da qualunque prospettiva la si consideri. Undici i brani, svarianti dal minuto del conclusivo First Canvas ai nove abbondanti di Roughing It, tutti a doppia firma, a ratificare come si tratti di «composizioni istantanee», peraltro con un senso, un controllo, della forma assoluto, senza salti nel vuoto né fasi di stanca o eccessivo relax (quando lo stesso vira in svogliatezza o penuria di idee). Proprio a voler fare qualche titolo, in un lavoro peraltro di livello assolutamente omogeneo e coeso, potremmo citare la title track d’apertura e poi Magic Carpet, Early Rites, Traveling Deep, For Satellites e Drift, tutti di media durata. Del resto, come si sarà intuito, qui non c’è un frammento, una nota inutile, per un disco appetibile e godibile, per l’orecchio e per la mente, da cima a fondo (poco meno di un’ora in tutto).
Bazzurro
Pubblicata sul numero di aprile 2021 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
markhelias.com
FORMAZIONE
Jane Ira Bloom (sop.), Mark Helias (cb.).
DATA REGISTRAZIONE
Boston e New York, autunno 2020.