JAMES BRANDON LEWIS RED LILY QUINTET «For Mahalia, With Love»

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AUTORE

James Brandon Lewis Red Lily Quintet

TITOLO DEL DISCO

«For Mahalia, with Love»

ETICHETTA

Tao Forms


James Brandon Lewis è attualmente uno dei principali protagonisti della scena jazzistica mondiale, per la ben udibile forza strumentale ma soprattutto per la prospettiva che lo anima, espressa attraverso una formidabile capacità esecutiva. JBL è evidentemente destinato a cambiare le cose e ha in mente un percorso che passa attraverso la forte rivendicazione della tradizione africana-americana, senza escludere un rinnovamento linguistico che prevede anche l’abbattimento delle barriere stilistiche. Riunisce dunque in sé aspetti più propriamente musicali, culturali e orgogliosamente identitari. Non da ultimo, ha sinora pianificato la propria carriera in modo assolutamente perfetto, attraverso la pubblicazione di una serie di dischi rispondenti ad un’estetica comune, nella pur evidente pluralità di forme espressive. Con «For Mahalia, With Love», album doppio che era largamente annunciato e atteso, torna con il Red Lily Quintet, offrendo schietta continuità al precedente «Jesup Wagon» e al suo progetto di base, attraverso la celebrazione di una nuova figura emblematica (dopo quella di George Washington Carver) per la cultura di tutti gli afrodiscendenti: Mahalia Jackson, la Regina del gospel e dei diritti civili. Come lo stesso Lewis ha raccontato, nella focalizzazione della personalità della cantante esiste anche uno spunto di tipo personale, poiché egli ha strutturato la propria visione della musica, negli anni infantili, attraverso gli occhi e le esperienze di una nonna che della Jackson era appassionata seguace, sicché il disco è anche l’ipotetica continuazione di questa relazione familiare. Chiunque abbia avuto il modo di ammirare Lewis dal vivo, sa quanto la sua leadership sia esercitata con assoluto dominio di tutti gli elementi: ideativi, musicali e scenici, pur se nella assoluta dimensione «comunitaria» dei vari gruppi. Questo spiega anche l’omogeneità di fondo dei progetti, pur nelle oggettive diversità, quasi che essi siano un continuum, parte di uno stesso catalogo espressivo. Nel quintetto qui all’opera, all’asse rappresentato dai due fiati, che si propongono costantemente in avanti, con un procedere inno[1]dico che assai opportunamente valorizza aspetti idiomatici rispetto al concept, si affianca il fittissimo lavorio del duo Hoffman-Parker, che offre contraltari melodici, propulsione, spessori tribali, bordoni ronzanti. A Taylor è assegnato il compito di iniettare frenesia, aprire spazi, mantenere sempre alto il livello della tensione. La scaletta prevede tutti brani tradizionali, eccetto l’apertura di Sparrow (che combina insieme His Eye Is on the Sparrow di Charles H. Gabriel e Civilla D. Martin, con Even the Sparrow, dello stesso Lewis e già registrata in «Eyes of I») e Precious Lord di Thomas A. Dorsey. Il disco è molto potente, sia per l’evidente afflato passionale ed estatico del suo procedere, sia per la stratificazione di molte storie e influenze, musicali ed extra-musicali, che emergono dal suo ordito, confermando così il pieno raggiungimento dell’obiettivo di rinnovare la vitalità di una tradizione, attualizzandola e rendendola in grado di incidere positivamente su tempi nuovi. È appunto l’obiettivo del quarantenne Lewis, che per questo si conferma un musicista oggi unico, in grado di operare anche come catalizzatore e aggregatore di una scena sempre più ampia.
Cerini

pubblicata sul numero di ottobre 2023 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

taoforms.bandcamp.com

FORMAZIONE

Kik Knuffke (cornetta), James Brandon Lewis (ten.), Chris Hoffman (cello), William Parker (cb.), Chad Taylor (batt., perc.).

DATA REGISTRAZIONE

Clinton, NJ, date scon.