AUTORE
Fred Hersch
TITOLO DEL DISCO
«Silent, Listening»
ETICHETTA
ECM
Che l’incontro con Eicher e ECM avesse rappresentato per il piani[1]sta di Cincinnati una vera e propria folgorazione era parso chiaro sin dalla registrazione del disco in duo con Enrico Rava, «The Song Is You», pubblicato nel 2022 e rivelatosi un’occasione fortunata per tutti (anche qui viene ricordato, in qualche modo, attraverso il brano Little Song, che Hersch aveva composto in occasione di quella seduta). Sicché il rapporto prosegue felicemente con questo album, che offre anche l’occasione, per l’etichetta di Monaco, di aggiungere un’ulteriore gemma al proprio catalogo, assai nutrito di incisioni per solo pianoforte. Per quanto riguarda Hersch, l’opera solitaria non rappresenta affatto una deviazione dalla norma, dato che questo è il tredicesimo disco in un formato che il musicista ben conosce e ha mostrato sempre di prediligere, accanto a quello del trio, e che gli offre possibilità (e responsabilità) di assoluto comando sullo strumento e sulla musica L’album, tuttavia, presenta alcune caratteristiche più spiccatamente diverse dagli analoghi precedenti, offrendosi, anche per questa ragione, come un prezioso contributo personale dell’artista. Colpisce, intanto, che il programma, formato da undici brani, presenti ben sette originali, in questo venendo meno, in qualche modo, a un certo consueto modo del pianista di organizzare le proprie scalette per «gruppi di cibo musicale» (come egli ama dire); inoltre, all’ascolto, pare evidente che in questi brani propri Hersch abbia largamente valorizzato delle pratiche improvvisative, a partire da taluni materiali dati, superando così l’ideale confine tra la composizione e una maggiore libertà, in favore di quest’ultima e della creazione «nell’istante». Accade così che, in un’atmosfera rallentata e rarefatta, caratterizzata da umori scuri e molto intensi (si ascolti, in particolare, il trittico formato dalla se[1]quenza che comprende i tre brani Silent, Listening, Starlight e Aeon) emerga un vero e proprio flusso di coscienza, usando il quale il pianista conduce l’ascoltatore in territori inusuali o inaspettati, segnati da tratti sognanti e pensosi. Del resto Hersch ha spiegato come questo procedimento creativo che ha riguardato il disco – e che, sebbene non sempre utilizzato, gli è ben noto – sia stato convenuto con Eicher. In questo contesto non stupisce che anche i materiali non origina[1]li, inframmezzati al resto, vengano offerti in una cornice analoga, riemergendo come dallo stesso flusso ideativo ed esperienziale, a parti[1]re dall’apertura di Star-Crossed Lovers (forse non è un caso che il pianista l’avesse incisa nel suo primo disco, nel lontano 1985), per poi proseguire con l’incantata versione di The Wind, l’omaggio a Rollins di Softly, as in a Morning Sunrise (a dimostrare che il jazz è sempre lì) e la chiusa, sospesa e di grande rilievo emotivo, di Winter of My Discontent. Perciò si tratta di un disco di grandissimo valore, che offre il privilegio di ascoltare un grande maestro del pianoforte, nel pieno della propria maturità artistica e nel dominio assoluto dello strumento e dei materiali di partenza, all’interno di un pro[1]cesso creativo, gestito con grande sensibilità artistica ed espressiva, che viene mostrato nel suo farsi istantaneo.
Cerini
recensione pubblicata sul numero di aprile 2024 della rivista Musica Jazz
DISTRIBUTORE
Ducale
FORMAZIONE
Fred Hersch (p.).
DATA REGISTRAZIONE
Lugano, maggio 2023.