FRANCO D’ANDREA «Sketches Of The 20th Century»

- Advertisement -
AUTORE Franco D’Andrea

TITOLO DEL DISCO

«Sketches Of The 20th Century» ETICHETTA Parco della Musica
Preceduto cronologicamente (in realtà registrato in pari tempo), dal concerto romano di assoluta première che vi abbiamo già raccontato (fu il 14 giugno del 2022), arriva l’atteso album dedicato al progetto. Il lavoro è a tema, come già dicemmo, e questo tema è già tutto nel titolo: il Novecento come secolo magico, nel bene e nel male, e tempo nel quale il pianista ha vissuto (dunque l’intero progetto assume anche un fortissimo valore identitario). D’Andrea, del resto, è abituato a mettere il jazz – musi[1]ca di quel secolo – al centro di una struttura «trinitaria», che prevede anche la presenza dell’Europa musicale e dell’Africa. Le suggestioni della Seconda scuola di Vienna, in particolare, vivono nel sistema di lavoro basato sulla «teoria intervallare», da molti anni ormai campo di azione privilegiato del pianista, e nei tredici brani del disco si snoda una storia viva, pulsante, a volte vivace, a volte dolorosa, ma sempre dotata di un sottotesto di ottimismo. È la messa alla prova di una teoria lucida e rigorosa, che il D’Andrea-compositore voleva sperimentare anche su questo splendido organico, scelto con grande accuratezza. Essa è basata sui «nuclei» di Webern (gli enunciati del pianoforte comandano su tutto e sono lì a ricordarcelo) e con il cuore del pianista rivolto a due suoi numi tutelari: Ellington e Stravinskij (con in più certe idee di Coltrane). Sicché non vi è una ricerca di improbabili «terze vie» o una fusione astratta jazz/classica, ma una musica che riposa su meccanismi di precisione millimetrica, di grande complessità, e che ha il proprio specifico campo di azione. Il leader non cerca la ribalta, rimanendo interessato piuttosto a confrontarsi con l’orchestra (per usare le sue stesse parole: pianoforte e orchestra sono «due fasci di complessità»). Giova al tutto il peculiare lavoro di arrangiamento pensato da Eduardo Rojo, particolarmente per gli archi. Naturalmente, il lavoro dell’orchestra è certosino e non si poteva pensare a nulla di diverso, trattandosi di musicisti eccellenti, tutti di grande capacità di lettura e inoltre adatti al cimento solistico. Di grande e lucida coesione la direzione di Tonino Battista. La versione registrata in studio, inoltre, riesce a garantire la perfetta messa a fuoco di una serie di particolari che nella prima rappresentazione della musica, all’aperto, potevano essere andati perduti, o vivere soltanto nel ricordo dei fortunati presenti, garantendole così un nitore assoluto e una replicabilità che appare necessaria. Album per molti versi imprescindibile, come può esserlo l’altissimo coronamento di una carriera fuori dall’ordinario. Ed è bello sapere anche che, per il suo artefice, che non smette di sorprenderci e di lasciarci ammirati, sarà ancora un altro passo verso il futuro. Potete giurarci. Cerini pubblicata sul numero di marzo 2023 di Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Egea FORMAZIONE
Sketches Of The 20th Century Orchestra: Jazz Soloists: Mirko Cisilino, Francesco Lento (tr.), Gianni Oddi (alto), Achille Succi (alto, cl.), Tino Tracanna (ten., sop.), Federico Pierantoni (trne), Gabriele Evangelista (cb), Roberto Gatto (batt.); Musicisti del PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble): Filippo Fattorini (viol.), Maria Teresa De Sanio (viol.), Luca Sanzò (viola), Elisa Astrid Pennica (cello), Manuel Zurria (fl.), Eugenio Renzetti (trne basso), Paolo Ravaglia (cl. basso), Flavio Tanzi (marimba, xilofono, perc.); Tonino Battista (dir.); Franco D’Andrea (p., composizione); Eduardo Rojo (arrangiamenti). DATA REGISTRAZIONE
Roma, data scon.
- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

Intervista a Jean-Paul “Bluey” Maunick degli Incognito

Gli Incognito sono tra i gruppi pionieri dell’Acid Jazz. Dal 1981 a oggi hanno sfornato decine e decine di successi anche del dancefloor. La band capeggiata da Bluey sarà in concerto il 20 luglio per la cinquantasettesima edizione del Festival Internazionale del Jazz della Spezia.

Matteo Paggi: Words

Il talento del trombonista marchigiano, membro dei Fearless Five di Enrico Rava, sta ottenendo da qualche tempo una particolare attenzione. Ne parliamo quindi col diretto interessato in questa lunga intervista, che tocca un’infinità di argomenti. Intervista pubblicata sul numero di maggio 2024 della rivista Musica Jazz. 

Time Out: festival e concerti dall’1 all’8 luglio

Time Out: festival e concerti dall'1 all'8 luglio