Diana Ross «Thank you»

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AUTORE Diana Ross

TITOLO DEL DISCO

«Thank you» ETICHETTA Decca
Ladies and Gentlemen, Madame Diana Ross is back! La signora del soul, la creatrice della disco, torna in campo con un disco tutto nuovo, ma che profumo di classico. A partire dal singolo, che è già un classico nelle radio di mezzo mondo, torniamo ad ascoltare il timbro, la voce lucente, velatamente graffiata, robusta e inossidabile di colei la quale ci ha già regalato momenti indimenticabili di percorsi musicali evergreen. Thank You contiene tutto ciò che è stato, e che sarà di Diana Ross, anche la pulsione del basso che occhieggia dietro le sue corde vocali. Poi, l’epifania di Diana Ross che si maschera da R&B contemporary interprete con un brano che sussulta e fa l’occhiolino ad alcune hit del momento (If The World Just Danced, che fa coppia con Let’s Do It); episodio che non sembra trovare d’accordo immagine, voce e naturalezza della Ross. Per buona pace di tutti, All Is Well lascia tornare la Nostra sulla strada maestra, con quel mid-tempo che ha caratterizzato tanta buona musica degli anni Ottanta. Sound raffinato, ogni brano ha la sua storia, però c’è sempre lo zampino di Diana Ross che lo contraddistingue. Just In Case ha quel retrogusto del glorioso passato, con gli archi che incorniciano la voce e la melodia; idem dicasi per il “lento”, di quelli che non se facevano più da un bel po’ di anni, The Answer’s Always Alone, che s’apparenta a Count On Me. I Still Believe si muove su canoni già abbondantemente ascoltati e, in verità, imbolsiti. Arriva poi la dirompente forza up-tempo di Tomorrow, la cui struttura è un po’ troppo ripetitiva e forzata. Sicuramente la vis interpretativa della Ross alza la testa nei tempi medi o lenti. Così Beautiful Love è perfetta nelle corde vocali della cantante di Detroit. E, ancor più, nel lirismo quasi sinfonico di Time To Call. Di dubbia natura – tra gospel e soul – è Come Together, che chiude un album non strepitoso, ma significativo. Chi ha visto un’occasione sprecata da parte di Diana Ross è sicuramente miope: il passato è passato e queste sono le gattonate di una regina che s’affaccia sul futuro. Ayroldi

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