David Virelles «Nuna»

14450

AUTORE

David Virelles

TITOLO DEL DISCO

«Nuna»

ETICHETTA

Pi


Virelles è musicista che all’altissimo magistero della scuola pianistica cubana, dalla quale proviene, ha sempre saputo unire profili di forte ideazione creativa. Inoltre, il suo richiamarsi ad aspetti identitari di matrice africana è sempre stato fonte di forte suggestione (l’album «Mbókò», del 2013, prendeva nome da un’etnia Bantu e utilizzava il set di tamburi cubani chiamato biankoméko, della fratellanza Abakuá, società misterica cubana; «Gnosis», del 2017 e «Igbó Alákọrin (The Singers Grove)», dell’anno seguente, valorizzavano profonde radici Yoruba rinvenute nella musica di Santiago, profana, sacra, o più propriamente rituale). Questo lascia intendere come il fattore dell’afrodiscendenza rappresenti un elemento della massima importanza per il pianista, che lo ha esplicitamente definito «fundament», e lo ha solitamente correlato proprio ad aspetti di musica rituale. Egli, per altri aspetti, ha invece completato un percorso formativo più propriamente jazzistico ai massimi livelli, studiando con Henry Threadgill e partecipando ai gruppi di Steve Coleman, Chris Potter, Andrew Cyrille, Mark Turner e Tomasz Stanko. La sua sintesi musicale molto personale si era ben compiuta nel primo degli album sopra citati, che aveva garantito un ottimo sincretismo tra scrittura colta e radici africane/sudamericane, mentre gli altri due avevano prodotto esiti meno immediati, per un certo sovraccarico in termini di intellettualizzazione, ferme restando le sopraffine qualità compositive e pianistiche di Virelles. Il disco in commento, che è il primo di solo piano (anche se in tre brani ac compagnato dalle percussioni di Barreto), nasce dal confinamento del pianista nel periodo pandemico e, in chiara continuità coi precedenti, mette nuovamente a profitto la sua formazione colta (Chopin, Skrjabin) e radici africane e cubane, anche miscelate con elementi folclorici del Sud delle Americhe, di matrice ispanica. Soprattutto a garantire la piena riuscita di un’opera deliziosa interviene il perfetto dosaggio di una miscela assai equilibrata, che fonde le ragioni dell’astrazione (anche improvvisata) e quelle di una espressività più diretta. Diversamente da quanto talora accaduto in passato, aspetti cantilenanti e ipnotici, sempre presenti nella musica di Virelles, non si perdono in ruminazioni oscure, così giovando alla piena godibilità e alla comunicativa sincerità del programma, tra aspetti ritmico-melodici sempre felicemente risolti e una chiara verve comunicativa, che porta la musica verso l’ascoltatore, con grande naturalezza.
Cerini

Pubblicata sul numero di agosto 2022 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

pirecordings.com

FORMAZIONE

David Virelles (p., marimbula), Julio Barreto (perc.).

DATA REGISTRAZIONE

Loc. e data scon.