DAVE BURRELL «Harlem Rhapsody»

- Advertisement -
AUTORE Dave Burrell

TITOLO DEL DISCO

«Harlem Rhapsody» ETICHETTA Parco della Musica
Dall’alto dei suoi ottantatré anni, Dave Burrell è uno dei grandi vecchi il cui nome è legato a un’animata stagione: quell’estate 1969 che portò a Parigi e al Festival Panafricano di Algeri molti nomi importanti della scena d’avanguardia americana. Il pianista non era una star ma si segnalò subito per la serietà, la ricerca di una via propria (come la sua versione della Bohème di Puccini, essendo egli amante dell’opera), l’allergia alla routine, tutte qualità con le quali si applicava ai diversi contesti. E soprattutto l’interesse per la storia (degli USA e del jazz), interesse che si è sempre portato dentro, agli inizi in misura minore, poi con crescente attenzione. Come conferma questo eccellente piano solo. «From Ragtime To No Time» (1974-75) si chiamava un disco del 360 Degree Music Experience, il gruppo di Beaver Harris al quale Burrell aveva preso parte attiva. Si potrebbe usare quel titolo per sintetizzare l’idea che il pianista ha della propria musica. Il brano che apre questo nuovo disco, Red Summer March, dura la bellezza di ventuno minuti ed è una specie di balletto meccanico, con ripetuti cambi di scena l’andamento seppur discontinuo della marcia richiama alcune esperienze importanti del pianismo fra le due guerre (il ragtime, lo stride, Ellington, l’amato Jelly Roll Morton) e del secondo dopoguerra (Monk), accompagnate da qualche accenno al cinema muto, al Novecento europeo, e da una generale visione molto libera della tastiera. All’opposto è il successivo How Little We Know, pagina «dark» a tempo libero che spazza via l’eco vivace di Red Summer March. «Harlem Rhapsody» si svolge, grossomodo, fra questi due estremi. Burrell tratta il pianoforte nella sua accezione percussiva, proprio come Monk. E dietro a questi brani – uno scritto da lui solo, quattro insieme alla poetessa svedese Monika Larsson (sua moglie), più l’immortale My Melancholy Baby – ci sono anche profondità di pensiero e autentica immaginazione. Piacentino pubblicata sul numero di luglio 2023 di Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Egea FORMAZIONE
Dave Burrell (p.). DATA REGISTRAZIONE
Roma, Auditorium Parco della Musica, 28-10-2021.
- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

Intervista a John Patitucci

Il noto bassista e contrabbassista di Brooklyn si esibirà lunedì 14 luglio a La Spezia per la cinquantasettesima edizione del Festival Internazionale del Jazz di Spezia. Con lui Danilo Perez al pianoforte e Adam Cruz alla batteria.

Summertime in Jazz, dal 9 luglio al 24 agosto

Tredici concerti in provincia di Piacenza.

Caterina Caselli: i volti della vita

Un anno veramente pieno di soddisfazioni, il 2024, per Caterina Caselli: in primavera la nomina a Cavaliere del Lavoro, in autunno il Premio Tenco...