CERAMIC DOG «Connection»

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AUTORE

Ceramic Dog

TITOLO DEL DISCO

«Connection »

ETICHETTA

Knockwurst/Yellowbird


Il nuovo album di Ceramic Dog, il trio di «metagenere» che meglio sembra assecondare la visione post-tutto di Marc Ribot, arriva come quinto disco, in quindici anni di carriera. Esso si presenta come il migliore del gruppo (raggiunge il livello dell’esordio bruciante del 2008, «Party Intellectuals», ma lo supera per l’assenza di ridondanze e soprattutto grazie a un parterre di ospiti tutti valorizzati al meglio) e opera di livello assoluto. Il gruppo si dimostra all’apice delle proprie possibilità espressive, in piena maturità, capace di mettere totalmente a fuoco tutti gli elementi di una proposta contrassegnata da un onnivoro sincretismo, sciogliendo alcune delle ambiguità stilistiche del passato, senza ammiccamenti di sorta. La personale visione di Ribot, fatta di scomposi[1]zione e assimilazione di qualsiasi materiale e di distorsioni e de-costruzioni abrasive e dissacranti, lo rende assolutamente unico. Tutti i materiali della sua musica sono destinati poi a ricomporsi in coerenza, talora in sconsolate oasi di canto e in inattese aree di rilascio della tensione. In lui si compie quella «blasfema continuità di sensazioni» osservata da qualcuno (scaruffi.com), che ci sembra offra ancora una insuperata e sintetica definizione della sua opera. La musica del disco è sempre perfettamente a fuoco, come se i tre avessero finalmente completato un processo di sintesi, che nasce dall’approccio sinora posto in atto, e la pars destruens potesse dirsi finalmente conclusa: viene spontaneo pensare alla famosa frase di Peter Brötzmann, secondo il quale «una società crudele ha bisogno di un po’ di musica crudele», che ci sembra particolarmente aderente a questa musica e a questi tempi, di distruzione e rottura di equilibri, in attesa (forse) di nuovi equilibri. Secondo l’opinabilissimo parere di chi scrive, una delle migliori uscite dell’anno.
Cerini

pubblicata sul numero di agosto 2023 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

marcribot.bandcamp.com

FORMAZIONE

Marc Ribot (chit. el., très, dobro, b. el., voc.), Shahzad Ismaily (b. el., elettr., voc.), Ches Smith (batt., perc., elettr., voc.), più ospiti: Oscar Noriega (cl.), James Brandon Lewis (ten.), Anthony Coleman, Greg Lewis (org.), Peter Sachon (cello), Syd Straw (voc.).

DATA REGISTRAZIONE

New York, date varie.