BRIAN LANDRUS «Plays Ellington & Strayhorn»

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AUTORE

Brian Landrus

TITOLO DEL DISCO

«Plays Ellington & Strayhorn»

ETICHETTA

Palmetto Records

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Landrus, che la nostra rivista ha sempre seguito con interesse pro porzionale alle sue eccellenti doti, si è da tempo collocato artisticamente in quella posizione che un tempo si sarebbe definita di «stilista»: refrattario alle mode, egli sviluppa e segue progetti fortemente personali, disinteressandosi di tutto ciò che non attenga strettamente a essi. Questa singolare predisposizione soggettiva, del resto, era in qualche modo in nuce sin dai primordi della sua carriera, nata inizialmente sotto l’etichetta di «specialista degli stru menti bassi». Di tali premesse egli ha finito per pagare anche i costi, probabilmente superiori, almeno in termini di visibilità presso il grande pubblico, rispetto ai benefici. Ma non c’è dubbio che questa sua de dizione alla musica, al suono e all’i dea del progetto di volta in volta prescelto sia amabile. Nel rivisitare Ellington (e, va da sé, Strayhorn), il baritonista ha così immaginato un’orchestra di fiati virtuale, for mata dalla sovraincisione dei suoi strumenti, sul cui morbido tappe to agisce il quartetto. Se il fonda le risente inevitabilmente di una certa meccanicità (ma il peccato è veniale, perché l’abilità di Landrus è notevole nel gestirsi ed eviden temente egli ha potuto contare su un tecnico del suono di eccellente livello), il quartetto, pure nei toni suadenti e felpati, si muove con decisa scioltezza, dimostrando che la scelta dei musicisti è stata fatta con cura. Inoltre può contare su un pilastro come Hart, che si rivela il vero motore di tutto il macchina rio. Quest’ultimo, in realtà, è deci samente complesso: Landrus è un arrangiatore abilissimo, ma l’affare non era uno scherzo e la volontà di allontanarsi dagli originali per evitare il rischio del rifacimento, lo porta talvolta ad avvolgersi in complicazioni non strettamente necessarie (dire «inutili» sarebbe troppo, perché cura, passione e se rietà nell’affrontare il cimento sono palpabili). In un contesto in cui, dunque, tutto è fortemente struttu rato (come il leader ama fare), non tutto funziona alla perfezione, ma i momenti molto riusciti sono la maggioranza, anche grazie ad una più che accorta scelta dei pezzi, e risultano di grande piacevolezza e convincente finezza. Meritevole di attento ascolto.
Sandro Cerini

DISTRIBUTORE

Goodfellas

FORMAZIONE

Brian Landrus (ottavino, fl., cl. contralto, cl. b., sax bar., sax basso), Dave Stryker (chit.), Jay Anderson (cb.), Billy Hart (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Brooklyn, 6 e 7-8-23.

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